El Chupacabras
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El Chupacabras

Il primo avvistamento risalirebbe al 1975 a Puerto Rico. Dopo il 1995 sono stati segnalati numerosi avvistamenti e aggressioni a ovini in Messico, Guatemala, Ecuador, Costa Rica ed ultimamente anche lungo le coste della Florida, le sue vittime vengono letteralmente dissanguate.

Per questo gli autoctoni lo hanno denominato “El Chupacabas”, la prima vittima animale di questa presunta creatura misteriosa fu ritrovata presso Puerto Rico. Si trattava di una capra la cui carcassa presentava una strana ferita sul collo, da cui era stato estratto tutto il sangue, da qui dunque il nome “Succhia-Pecore”.

Dopo aver allarmato le autorità e la popolazione di Puerto Rico, il Chupacabras è stato segnalato in Guatemala, dove avrebbe attaccato con le stesse modalità gli allevamenti locali. Dopo il Guatemala il Chupacabras è stato indicato come autore di attacchi ad animali da allevamenti in Messico, a Miami ed in Costa Rica.

La modalità di uccisione è sempre la medesima: varie lacerazioni, con un profondo orifizio nel collo, da cui sembra sia stato succhiato tutto il sangue. Inoltre è stato riscontrato che le carcasse non presentano il “rigor mortis”, cosa alquanto strana nelle morti per dissanguamento.

Ben poche sono state le occasioni in cui il Chupacabras è stato visto. In alcuni casi è stato eseguito un identikit, basandosi sulle testimonianze di chi affermava di aver visto, magari di sfuggita, la misteriosa creatura, molte volte indicata come “aliena”.

Le testimonianze parlano di una creatura bipede, dotata di un’appendice in grado di penetrare nei tessuti e nelle ossa, iniettando una sostanza che impedisce il rigor mortis nelle vittime.

Quindi, praticando tre fori triangolari all’altezza della giugulare e servendosi di quest’ipotetica appendice, il Chupacabras dissangua la vittima cauterizzando la ferita all’istante, asportando anche organi interni e parti di materiale biologico. Il sangue delle vittime stranamente non coagula.

Dell’altezza di un metro e trenta circa, si muove con postura eretta ma leggermente curvo, procede a balzi lasciando impronte a tre polpastrelli, con arti allungati terminanti in tre dita artigliate, viso appuntito e lungo con occhi rossi e allungati, piccole orecchie appuntite e presenza di squame (!!!) anch’esse appuntite sul dorso e sul capo, oppure c’è chi dice sia invece ricoperto di peli ispidi e lunghi sul corpo.

Queste squame sarebbero fatte vibrare dall’essere e produrrebbero un suono particolare (come fanno i coccodrilli nel periodo degli amori), i testimoni riferiscono di aver udito questo strano suono in concomitanza con l’emissione di un odore sgradevole. Pare ricoperto di un pelo grigiastro. Sembra inoltre procedere a balzi e lascia impronte di circa 10 centimetri simili a quelle di un canide.

Come sempre le descrizioni risultano approssimative e in molto casi discordanti che danno adito alla nascita di leggende metropolitane.

Un altro aspetto inquietante del Chupacabras è la sensazione che sia caratterizzato da un’ intelligenza sviluppata a quella animale, poiché in molti casi è stato in grado di aprire le porte per accedere all’interno di ovili ed allevamenti (e qui sembra che si parli dei velociraptor di Jurassik Park…).

Il Chupacabras avrebbe anche ucciso delle persone (ma queste notizie sono tutte da verificare). Le vittime sarebbero state un uomo di San Antonio Suchitepéque, in Guatemala, nel 1996, e un altro delitto, attribuito al Chupacabras, sarebbe stato compiuto nel 1988 a Guarapiranga, in Brasile, dove venne rinvenuto il corpo di un uomo orribilmente mutilato. Entrambi i cadaveri presentavano gli stessi segni inconfondibili delle vittime del Chupacabras: tre fori sul collo e la quasi totale assenza di sangue, oltre al corpo straziato da artigli.

I recenti ritrovamenti di carogne nell’America Latina e la cattura e uccisione in Texas del Canerado, dimostrerebbe l’esistenza di questo essere, che perciò non sarebbe, come finora ipotizzato, solo il frutto di miti, fantasie o leggende. La cosa più curiosa e che attrae maggiormente gli zoologi non è solo il suo aspetto, ma il fatto che non si è riusciti ancora a spiegare la rapida diffusione sull’intero suolo americano di questa specie. Ci si chiede se la curiosa creatura dall’aspetto di un coyote-wallaby sia stato importato o se sia stato creato attraverso esperimenti di laboratori americani…