Trama. Michael Burrows (Joseph Fiennes) è un esperto in profili criminali, lavora come investigatore presso la polizia di San Francisco e ha come hobby i Darwin Awards, ossia le morti accidentali più stupide realizzate dall’essere umano. Purtroppo soffre di ematofobia e perciò sviene alla vista del sangue. Una sera, dopo un sopralluogo ad una scena del crimine, riesce per strada ad individuare il colpevole (un pericoloso assassino) ma lotta con l’uomo e gli rifila un pugno sul naso. L’uomo sanguina e il povero Michael sviene, consentendo la fuga al criminale. La scena per di più viene ripresa da un ragazzo, che segue e filma Burrows in ogni momento della sua vita per la sua tesi di laurea. Michael viene cacciato dalla polizia ed è costretto a cercarsi un altro lavoro. Sfruttando la sua conoscenza dei Darwin Awards e l’abilità nel catalogare ed identificare le persone, Michael si reca in un’agenzia assicurativa e propone di inserire i soggetti propensi a casi di Darwin Awards in un’apposita categoria/profilo di rischio e così far risparmiare milioni di dollari. A Burrows vengono date 4 settimane per dimostrare la sua teoria e se ci riuscirà verrà assunto. Ad accompagnarlo, oltre all’immancabile videoamatore, un perito assicurativo, Siri Tyler (Winona Ryder). Inizia così un lungo viaggio su e giù per gli Stati Uniti per scoprire casi “Darwiniani” e non solo : per Michael sarà anche un’occasione per chiarirsi le idee.
Ma i Darwin Awards esistono realmente o sono solo una leggenda? Prima di occuparcene parliamo ancora un pò del film.
Recensione. Michael è un tipo pignolo e preciso che a forza di esaminare casi da Darwin Awards ne è rimasto ossessionato. Le precauzioni non sono mai troppe , questo è il suo motto. Siri invece è istintiva e imprecisa, esattamente il suo contrario. E come spesso accade, gli opposti si attraggono.
Ma perché in fondo il nostro investigatore gira in lungo e in largo l’America? Vuole veramente un lavoro? oppure no e forse vuole scoprire cosa si cela dietro a questi casi da Darwin Awards? Optiamo per la seconda ipotesi perché se lo si immagina un caso da Darwin Awards è troppo assurdo da essere vero. Diamo la colpa allora al caso, o al destino oppure ancora all’individuo che nei suoi geni è portatore della disgrazia. Il fattore X, come lo chiama Michael, che spera anche di spiegare il fenomeno, in modo da evitare che in futuro si ripeta e salvare tante vite umane.
Oltre ai dubbi del protagonista il film offre una gran varietà di casi Darwiniani, veri o presunti, uno più strambo dell’altro con finali più o meno tragici. Tutti ricostruiti da Michael nella sua mente e rappresentati attraverso il suo racconto. Perché lui arriva sulla scena della disgrazia e come il miglior Grissom che si rispetti (ricordate CSI?) deve capire quanto è accaduto. Arricchiscono la pellicola grandi firme come quella dei Metallica, alle prese con 2 fans, è davvero il caso di dirlo, senza cervello. Bravo Joseph Fiennes, che da al personaggio comicità e spessore morale e Winona Ryder, irritante e quanto mai bellissima (eh si con i capelli lunghi per me è davvero carina). Non dimentichiamo il giovane videoamatore, che riserva battute e considerazioni fuori campo, che servono il più delle volte a fare il punto della situazione o a stimolare in Michael pensieri e riflessioni.
Il film lascia aperte alcune questioni, ad es la vita privata dei 2 protagonisti o la loro storia ma la sua attenzione è rivolta ai Darwin Awards e sui loro autori, che sfuggono alla ragione e alla comprensione. Alla fine, soddisfatti di aver visionato una piacevole pellicola, possiamo ulteriormente dire di aver imparato qualcosa, ad es. non buttarsi mai contro una finestra se ci si ritrova al decimo piano di un palazzo.
Ora passiamo a questi premi. Esistono davvero? Ebbene si (d’altronde il film si basa completamente su di essi) e al mondo c’è gente capace di tanto. Nel 1993 la studentessa di Stanford Wendy Northcutt incominciò a raccogliere le storie sparse per il mondo. Dato che erano molto numerose fu creato un sito, www.darwinawards.com, che ancora oggi esiste con il compito di raccogliere i Darwin Awards e assegnare i premi. Questi non sono di natura economica ma solamente onorifici, vengono assegnati sul Web e distribuiti per email.
Ma cos’è un Darwin Awards? Esso consiste in un riconoscimento assegnato a qualsiasi persona che ha
aiutato a migliorare il pool genetico umano rimuovendosi da esso in modo spettacolarmente stupido. Più imbecille è la perdita di capacità riproduttiva e la conseguente rimozione di un insieme inetto di geni dal pool genetico, ad esempio uccidendosi o sterilizzandosi, migliori sono le possibilità che un individuo riceva il premio (fonte wikipedia). Perciò non è necessaria la morte, basta infatti essere incapaci di procreare. il premio poi può essere assegnato anche a chi non è riuscito a rimuoversi dal pool genetico ma per la sua incredibile stupidità è degno di essere menzionato.
Tuttavia circolano molte leggende urbane o false storie attorno ai Darwin Awards e perciò sono stati creati dei requisiti per accedervi. Eccoli:
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Impossibilità di riprodursi. Il candidato deve essere morto o sterile.
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Eccellenza - Strabiliante assenza di capacità di giudizio. L’idiozia del candidato deve essere unica e sensazionale.
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Auto-selezione - Essere causa della propria dipartita.
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Maturità - In grado di intendere e volere. Il candidato deve avere almeno 16 anni di età e non avere handicap mentali.
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Veridicità - L’evento deve essere verificato. La storia deve essere sostenuta da articoli di giornale, servizi televisivi confermati, e/o testimoni oculari affidabili. Inoltre i candidati devono essere stati scoperti nell’anno della candidatura (fonte wikipedia).
I casi sono davvero tantissimi e per scoprirli vi invito a recarvi sul sito.
Non mi resta che chiudere con un motto darwiniano, per me il migliore tra tutti..La stupidità è un peccato mortale.
Il Gorgonauta.