L'Italia al voto.
Il Gorgonauta Il Gorgonauta

L'Italia al voto.

Come tutti sanno il 24 gennaio il governo non ottenendo la fiducia al senato, dopo la crisi instauratasi in seguito all’uscita dalla maggioranza dell’Udeur di Mastella, è caduto. Il presidente della repubblica dopo aver ricevuto le dimissioni di Prodi ha sondato il terreno, tramite il presidente del senato Marini, per la creazione di un governo istituzionale avente il compito di riformare l’attuale legge elettorale. Il tentativo è fallito, sono state sciolte le camere e si avranno elezioni anticipate il 13 e 14 aprile. E’ stato deciso inoltre il cosiddetto Election Day, ossia l’accorpamento del voto amministrativo e di quello politico, per una serie, si dice, di ragioni obiettive, prima fra tutte la volontà di risparmiare accumulando le 2 elezioni.

I partiti nel frattempo stanno decidendo strategie, alleanze e programmi per la campagna elettorale. La situazione è in continuo divenire quindi sono poche le certezze. Quasi sicuramente il Partito Democratico correrà da solo sia alla camera sia al senato alleandosi, se deciderà di farlo, solamente con l’Italia dei valori. Porte chiuse all’estrema sinistra, ai verdi e ai radicali anche se costoro fino all’ultimo tenteranno un accordo (che al momento sembra, ripetiamo, poco probabile). Candidato premier del PD Walter Veltroni. Sul piano opposto si annuncia una lista a 2 : Forza Italia e Alleanza Nazionale, uniti nel Partito del Popolo della libertà, federato con la Lega e senza l’UDC. Anche a destra inoltre si pone il problema dei piccoli partiti dato che si cerca la semplicità e si vuole evitare la frammentazione. E inifne, le liste civiche di Beppe Grillo ?. Il comico ligure già da tempo ha esortato a crearle ed ora, con queste elezioni, in campo amministrativo, potrebbero fare la loro comparsa.

Questa al momento la cronaca dei fatti. E l’attuale legge elettorale? (proporzionale, a coalizione, con premio di maggioranza ed elezione di più parlamentari contemporaneamente in collegi estesi, senza possibilità di indicare preferenze…da wiki). Da più parti si voleva cambiare ma così non è stato. Giusto? Sbagliato? Ognuno tira acqua al suo mulino e in quello che dice c’è un poco di verità. Da una parte senza una vera maggioranza non si governa, quale che sia la legge elettorale, dall’altra questa favorisce la divisione e il partitismo. Ancora si voleva un nuovo sistema elettorale in pochi mesi quando non è stato possibile raggiungere un accordo in 2 anni (tradotto..manca ed è mancata la volontà politica) mentre ferme restano così le cose, nulla vieta che si ricrei la stessa situazione di ingovernabilità (e che dire del referendum?…rinviato di un anno quando comunque le elezioni ci saranno già state. A questo punto dove mettiamo le firme di coloro che volevano votare con una legge elettorale diversa?..guarda caso la crisi ha tratto in salvo i politici dal voto popolare appena in tempo).

Insomma al di là di tutto e delle dichiarazioni (Il PD vuole una diversa legge elettorale per i cittadini o perché ha paura di perdere? e a Berlusconi va bene questa perché è giusta oppure perché pensa già di avere la vittoria in tasca?) ci rimette l’Italia, che bisogno di riforme che non arrivano, e i cittadini, che assistono a scene da bar e da osteria di serie B con porchetta e spumante al Senato.

2 ultimi appunti. Il primo : addio a certe riforme costituzionali come la riduzione dei parlamentari o la fine del bicameralismo perfetto a breve termine (ma c’era da stupirsi?) e a numerosi provvedimenti/disegni di legge che rimarranno sospesi/bloccati. Il secondo : la destra pensa già di aver vinto ma da una parte la sfiducia verso la politica è tanta (tradotto..assenteismo alle urne) dall’altra la scelta coraggiosa del Partito Democratico (definita da molti un suicidio) potrebbe spostare molti voti.

Tra quasi 2 mesi l’ardua sentenza.