La nuova riforma della scuola.
Il Gorgonauta Il Gorgonauta

La nuova riforma della scuola.

A settembre, come di consueto, per migliaia di studenti italiani dai 6 ai 18 anni ricomincia l’anno scolastico. Sui banchi di scuola tuttavia non mancheranno novità e sorprese grazie all’immancabile riforma del Ministro dell’Istruzione di turno (ora M.Gelmini), con un occhio però a quanto già introdotto.

In particolare :

  • Ritorno della materia Educazione Civica, ora denominata Cittadinanza e Costituzione, insegnata in tutte le scuole nell’ambito delle aree storico-geografica e storico-sociale e del monte ore complessivo previsto per le stesse (in totale saranno 33 ore scolastiche annue) ed oggetto di specifica valutazione.

  • Ritorno nelle scuole secondarie di primo e di secondo grado del voto in condotta, espresso in decimi, che valuterà il comportamento dello studente durante tutto il periodo di permanenza nella sede scolastica. Se inferiore a sei decimi determinerà bocciatura o non ammissione all’esame finale.

  • Alle scuole elementari e medie il voto sarà espresso in decimi (ma nelle prime sarà comunque accompagnato dai giudizi).

  • Previsto che le istituzioni scolastiche costituiscano classi affidate ad un unico insegnante (dal 2009-2010).

  • I competenti organi scolatici adottano libri di testo in relazione ai quali l’editore si sia impegnato a mantenere invariato il contenuto nel quinquennio, salvo le appendici di aggiornamento eventualmente necessarie da rendere separatamente disponibili. Salvo specifiche e motivate esigenze, l’adozione dei libri di testo avviene con cadenza quinquennale, a valere per il successivo quinquennio.

Poi grembiuli per gli istituti che decideranno di adottarli; ammissione alla maturità solo dopo aver recuperato tutti i debiti anteriori e se si detiene una valutazione positiva in tutte le discipline scolastiche; una carta dello studente denominata Io Studio, attraverso la quale i ragazzi potranno ottenere sconti sui libri ed agevolazioni (come biglietti ridotti al cinema e a teatro) e conferma dell’adeguamento dei regolamenti scolastici alle norme anti-bullismo (i regolamenti interni dovranno stabilire cosa si intende per mancanze disciplinari e le relative sanzioni, gli organi competenti ad eseguirle e il loro procedimento di irrogazione).

Contrastare il bullismo si pone come obiettivo principale della nuova riforma, assieme a quello di assicurare un’educazione di qualità. Tuttavia si propongono metodi antichi per risolvere problemi giovanili figli della società dei nostri tempi. Funzionerà? Tutto questo sarà inoltre accompagnato dalla riduzione dei costi della scuola, meno 7%, con diminuzione di 87.000 posti di lavoro in 3 anni. In pratica i docenti sono troppi (e sottopagati) ma quando saranno meno si potranno premiare i più bravi e investire in strutture e ammodernamenti. Ma sarà così?

Il Gorgonauta.