Sono ormai passati più di 5 anni dall’introduzione della “Patente a Punti” e, seppure sono innegabili i benefici che questa ha portato, altrettanto evidente è il fatto che il suo effetto stia diminuendo e che quindi occorrono nuovi inteventi per cercare di mettere a freno le stragi sulle strade che purtroppo siamo troppo abituati a vedere ai telegiornali.
Una proposta può essere l’introduzione di multe proporzionate al reddito. Sia chiaro, con questo non voglio dire che siano i ricchi i più pericolosi sulle strade, tuttavia, mi sembra facile da capire, che una multa di 300 euro per una persona che guadagna 1000 euro al mese abbia un effetto disincentivante diverso rispetto a chi ne guadagna 10000.
Ammende proporzionate al reddito non sarebbero poi una grande novità in Europa; sono infatti già presenti in Svizzera, Svezia, Germania, Portogallo e anche in Finlandia, in quest’ultimo paese addirittura sin dal lontano 1921.
Ovviamente, ma in Italia nulla è ovvio, ciò non vorrebbe dire diminuire le attuali sanzioni ai meno abbienti ma aumentarle per coloro che hanno redditi più elevati. Inoltre, tutto ciò porterebbe anche maggiori entrate agli enti locali, che di questi tempi male non fanno.
Quindi in questo caso sarebbe più giusto che la LEGGE NON FOSSE UGUALE PER TUTTI. Anche perchè, in genere, chi paga sono sempre i meno ricchi che non possono permettersi avvocati “cava-multe”.