- La terra è un immensa landa desolata e le città sono ridotte in rovine fumanti dopo l’olocausto nucleare provocato dalla macchina Skynet e dai suoi terminator. Le macchine stanno per annientare l’ultima resistenza umana che ormai conta pochi sparuti sopravvissuti sparsi per il pianeta in lotta per la sopravvivenza.
Tra di essi John Connor (Christian Bale) a capo di un’unità della resistenza, deciso ad attaccare una base di Skynet con una nuova arma in grado di sconfiggere le macchine e porre, forse, fine alla guerra. Peccato che in questo luogo si trovi prigioniero, insieme a molte altre “cavie” pronte ad essere trasformate in pezzi di ricambio per robot, anche il suo futuro padre nel passato, Kyle Reese. John quindi si appresta ad una difficile missione di recupero e salvataggio, per dare all’umanità ancora un futuro e una speranza.
Se quindi nei passati capitoli della saga di terminator la guerra era soltanto un possibile scenario del prossimo futuro, in _Teminator Salvation _non c’è più alcuna speranza di modificare la realtà : il conflitto è scoppiato e i tentavi fatti in passato di modificare il corso degli eventi sono risultati vani. John Connor è alle prese oramai con il presente apocalittico, con l’ignoto e l’incertezza e poco possono fare i vecchi dischi registrati dalla propria madre ormai defunta.
Nel futuro comunque non mancano i paradossi temporali e i continui rimandi tra passato, presente e futuro, senza però la presenza dei viaggi nel tempo di cyborg assassini tanto cari agli episodi precedenti. Uno caso fra tutti è forse proprio quello che riguarda il personaggio di Kyle Reese. Nel 2029 infatti vien mandato nel 1984 a proteggere Sarah Connor, la madre di John, ma nello scontro con il terminator perde la vita (per gli smemorati, leggetevi la trama del primo Terminator). Come potrà allora essere vivo e vegeto nel futuro?
Tralasciando i rimandi temporali anche nell’ultimo terminator, come in tanti altri film apocalittici usciti di recente (tra piante assassine e distruttori venuto dallo spazio), l’uomo si è, in pratica, condannato con le proprie mani (creando qui una rete di supercomputer) e l’attende un futuro non certo prospero, dove la tecnologia, creata per rendere più confortevole la sua vita, si rivela poi il suo stesso carnefice.
Tra macchine e uomini però si rischia anche di non vedere la differenza e John Connor sarò costretto a trasformarsi, lungo un percorso che attraversa tutta la pellicola, da insensibile e aspro distruttore di cyborg al futuro capo della resistenza umana, un leader più giusto e comprensivo. Analogamente alcune macchine saranno capaci di mostrare sentimenti e caratteristiche tipicamente umane.
In un ‘atmosfera cupa, oppressiva e “metallica” ecco quindi l’esaltazione della figura di John Connor, uomo alle prese sia con i propri tormenti interiori sia con la volontà di sconfiggere e annientare senza pietà le macchine e i terminator, per vendetta e giustizia, volontà che in fondo non lo rende tanto diverso da questi nemici così tanto avversati.
Christian Bale si cala perfezione nel ruolo (non nuovo) di eroe tormentato tra esplosioni, sparatorie e devastanti esplosioni, presenti, come si può immaginare, in una pellicola come questa, che mischia alla fantascienza e a qualche riflessione, tantissima azione. E nella guerra senza quartiere tra uomini e macchine sarà possibile vedere in formato digitale anche il “vecchio” Schwarzenegger, più cattivo e robotizzato che mai.