Lui è un professore di matematica in vacanza, un turista, Frank, americano del Wisconsin.
Lei è una fuggitiva, Elise.
Loro sono Johnny Depp e Angelina Jolie.
Il Turista
Frank e Elise non si conoscono.
Lei sta scappando da Parigi dove è inseguita dall’INTERPOL, Lui fugge dalla vita di provincia americana e da un amore finito, si ritroveranno entrambi a Venezia, la città magica.
Elise ama un altro uomo, Alexander, Alex Pierce, contabile e faccendiere del gangster Shaw, al quale Alex ha rubato due miliardi di sterline, per poi darsi alla macchia e cambiare completamente volto grazie ad una plastica facciale.
Seguendo le istruzioni di Alex, Elise lascia Parigi, con l’ordine di prendere il treno delle 8.22 per Venezia, premurandosi di trovare e ammaliare un uomo simile ad Alex per altezza e corporatura, in modo da confondere le acque.
È qui, su un velocissimo Frecciarossa circondato da verdi e lussureggianti campagne italiane – sic! – che Elise e Frank s’incontreranno, Lei, l’ammaliante “Bond-girl” in missione segreta e Lui, l’imbranato – e anche un po’ nerd, sigaretta led alla mano – professore di matematica in vacanza.
In una Venezia “cartolinesca” i due compagni d’avventura alloggiano al fiabesco hotel Danieli e vivono la loro favola, finché Shaw, venuto a sapere della possibilità che Pierce possa essere nella città lagunare, manda i suoi scagnozzi a recuperarlo, dando il La ad una sequela – in andante-amoroso – di eventi tra la malavita russa, l’INTERPOL e i Carabinieri italiani che porteranno all’inatteso – ma non troppo – finale.
Le Torte a Venezia
Mai parafrasi – del film “la Morte a Venezia” di Visconti – fu più azzeccata.
Benché ci siano tutti i presupposti per “sporcarsi le mani” e raccontare una turbolenta storia di sesso, sangue e azione, il tono del film rimane sempre molto abbottonato e censurato.
Il sempre affascinante Depp si diverte a gigioneggiare, riuscendo, tra uno sguardo da (finto) baccalà e un balletto sconclusionato sui tetti di Venezia, a strappare più di un sorriso, accaparrandosi l’interesse nello spettatore.
Buona anche la prova della Jolie, diva ed elegante come non mai, forse l’unica – tra i due – a dare un tono effettivamente appassionato e sensuale ad una relazione altrimenti farsesca.
Pulita infine l’interpretazione di un cast di tutto rispetto, che fa da sfondo alla coreografia delle due star, passando dagli inglesi Dalton, Bettany e Sewell ai nostrani De Sica, Boni, Marcorè, Pecci, Guidelli, Bova, Frassica e tanti altri, sullo schermo anche se solo per brevi camei.
Peccato per una trama forse troppo buonista e stereotipata, ma allo stesso tempo dalla facile digestione – da mandare giù insieme al panettone, per intenderci –, peccato anche per la coppia Depp-Jolie, dal potenziale inespresso, che si lascia andare ad appassionati “incontri linguistici” fin troppo centellinati: nonostante l’impegno profuso dai due attori, rimaniamo ad anni luce dalla torrida coppia Pitt-Jolie in “Mr. & Mrs. Smith”.
In breve: un buon film onesto e veloce, che non annoierà gli spettatori per il 103 minuti della sua durata, incollandoli allo schermo fino all’ultimo per sapere – o vedere confermati i propri sospetti – sull’identità del fantomatico Pierce.