Pisapia sindaco di Milano (con il 55,1 % delle preferenze rispetto al 44,9% della Moratti, candidato di centrodestra).De Magistris sindaco di Napoli (con il 65,4% dei voti rispetto al 34,6% di Lettieri, candidato di centrodestra).
Un trionfo per il centrosinistra, una disfatta per il Pdl e l’attuale maggioranza di governo.
Il centrosinistra non solo si conferma a Bologna e Torino ma strappa Milano al centrodestra e vince con un largo vantaggio a Napoli. Per quanto riguarda i comuni superiori capoluogo di provincia si aggiudica sempre al secondo turno Trieste, Cagliari, Rimini, Novara, Grosseto, Crotone e Pordenone. Complessivamente 22 comuni capoluogo vanno al centrosinistra, 8 al centrodestra (tra cui Rovigo, Varese, Cosenza e Iglesias).
Per quanto riguarda invece i comuni superiori non capoluogo il centrosinistra colloca al primo posto il proprio candidato in 61 comuni. Tra questi anche Arcore, città famosa per ospitare la residenza del Premier. Il centrodestra dal canto suo si è dovuto accontentare di 22 comuni superiori non capoluogo.
Anche per quanto riguarda le provincie infine il centrosinistra si porta in vantaggio vincendo in 7 provincie su 11. Al primo turno in quella di Gorizia, Ravenna e Lucca, al secondo turno in quelle Pavia, Mantova, Trieste e Macerata. Il centrodestra conquista invece Treviso e Campobasso al primo turno e Reggio Calabria e Vercelli al secondo.
E mentre Pisapia lavora sui componenti della nuova giunta comunale (metà dei quali dovrebbero essere donne), De Magistris ha annunciato che a Napoli la sua prima delibera sarà sui rifiuti, un’emergenza continua per molti cittadini napoletani.
I risultati delle amministrative nel frattempo continuano ad animare il mondo politico e non. Berlusconi, da parte sua, digerita la sconfitta, anticipa una possibile e futura riforma del fisco e si dimostra ottimista sulla tenuta della maggioranza. Ottimismo condiviso dalla Lega che però chiede chiarimenti sulla riforma annunciata dal premier.
E mentre il segretario del PD Bersani si gode il successo e parla di un’esigenza diffusa di cambiamento, di una speranza nuova da organizzare in una seria proposta di governo, Beppe Grillo non festeggia la vittoria di Pisapia a Milano. Per il comico genovese, che non risparmia attacchi al neo sindaco del capoluogo lombardo, a Fassino e a Nichi Vendola, in realtà non c’è stato nessun rinnovamento.