Sul punto di vincere un seggio al Senato degli Stati Uniti, il politico David Norris incontra la bellissima ballerina Elise Sellas (interpretata da una splendida Emily Blunt).
Ma proprio quando si rende conto di essersi innamorato di lei, misteriosi uomini cospirano per separarli. David scopre di avere contro gli agenti del destino stesso che faranno tutto quanto in loro potere per impedire a David e Elise di stare insieme. Di fronte a forze schiaccianti, David deve decidere se lasciarla andare e ad accettare il percorso prestabilito che il fato ha scelto per lui o rischiare tutto e sfidare il destino per stare con lei.
Senza avere meriti di innovazione il thriller romantico di Nolfi (sceneggiatore di The Bourne Ultimatum) trova il suo punto di forza nel protagonista, così I guardiani del destino è uno di quei film che vale la pena vedere solo perché c’è Matt Damon, ormai grande attore indiscusso.
I guardiani del destino è solo l’ultima delle tantissime opere di Philip K. Dickche, dopo la sua morte avvenuta nel 2 marzo del 1982, che hanno raggiunto, con risultati artisticamente altalenanti il grande schermo come Blade Runner, Atto di Forza, Minority Report, Next.
La performance dell’attore, unita a questo modo anticonvenzionale di sviluppare una storia d’amore in chiave fantascientifica, fa della pellicola I guardiani del destino uno dei migliori film della nostra estate cinematografica, e allo stesso tempo uno degli adattamenti più riusciti dalla letteratura di Philip K. Dick in un podio comunque dominato da “Blade Runner” e “Minority Report”.