Lunedì 18 giugno è l’ultimo giorno utile per pagare l‘IMU, ma cosa succede se non si riesce a pagarla?
Le sanzioni per i contribuenti che pagheranno la prima rata dell’imposta dopo la scadenza ed entro un anno, saranno tutto sommato “abbastanza irrisorie”.
Ipotizzando un proprietario di prima casa che non riuscirà a versare la prima rata di 50 euro entro il prossimo 18 giugno, pagherà, tra interessi e sanzioni, 1,60 euro aggiuntivi nel caso il pagamento avvenga entro il trentesimo giorno dalla scadenza, comprensivo delle predette sanzioni ed interessi. Oltre il trentesimo e fino ad un anno dal termine iniziale, la maggiorazione sara’ di 3,13 euro.
Dopo un anno, invece, e quindi dopo il 18 giugno 2013, il contribuente non avra’ piu’ la possibilita’ di porre rimedio alla sua dimenticanza e l’Ente locale provvedera’ a chiedergli il pagamento con la sanzione piena.
Per l’omissione di imposta la sanzione e’ di 50 euro a cui si sommano 2,75 euro di interessi, per un totale, da aggiungere alla quota Imu, di 67,76 euro.
Pertanto, se l’acconto viene pagato con il ravvedimento breve entro 30 giorni dalla scadenza la sanzione è ridotta al 3%: per un’imposta di 100 euro, se ne pagheranno solo 3. Se invece il pagamento è effettuato entro il termine di presentazione della dichiarazione, la sanzione è del 3,75%.
L’avviso di accertamento può arrivare entro 5 anni: in questo caso, quindi, entro il 31 dicembre 2017. Esiste però anche il cosiddetto «ravvedimento operoso», cioè un versamento volontario, sia pure tardivo, con una penalizzazione inferiore: ed è applicabile anche ai tributi locali, come appunto l’Imu.
Valutato che non pagare l’IMU, ma provvedere entro il 18 giugno 2013, non apporta degli aggravi eccessivi in materia di interessi di mora, grazie all’istituto del ravvedimento operoso, il rischio è legato alla possibilità di subire l’applicazione di una sanzione, che scatta in caso di accertamento. Una sanzione pari anche al 30%, cui aggiungere interessi tra il 6% e il 9%.