Operazione «acque torbide» è il nome dell’ultimo piano dei Pasdaran, che punterebbero a provocare una catastrofe ecologica nel Golfo Persico per reagire alle sanzioni internazionali contro l’Iran.
Lo rivela Der Spiegel che cita fonti dei servizi segreti occidentali.
Secondo il settimanale tedesco il piano dei Pasdaran prevede l’affondamento di una petroliera nel Golfo facendolo forse passare per un’incidente. La marea nera sparsa per lo stretto di mare strategico costringerebbe gli occidentali e i paesi arabi rivieraschi a un’imponente bonifica.
L’operazione di pulizia richiederebbe, inevitabilmente, la collaborazione tecnica dell’Iran. In questo caso le sanzioni inflitte a Teheran per il programma nucleare dovrebbero venir sospese, almeno in parte. Non solo: il prezzo del petrolio salirebbe beneficiando le sempre più limitate possibilità di esportazione iraniane.
La catastrofe ambientale sarebbe pianificata dai leader dei Guardiani della rivoluzione islamica, un corpo militare che conta 300 mila membri ed è assai più potente dell’esercito regolare.
L’Iran, come evidenzia Der Spiegel, sta attraversando un periodo di grandi difficoltà. Le sanzioni decise dalla comunità internazionale per fermare la bomba nucleare del regime stanno avendo pesantissimi effetti sull’economia e sulla società iraniana. Il rial, la valuta del paese, si è più che dimezzata nel corso degli ultimi mesi, provocando un’inflazione superiore al 30%. La produzione di petrolio si è praticamente dimezzata, privando così le casse del regimee di oltre 50 miliardi l’anno.
Forse non è un caso che notizie del genere saltino fuori alla vigilia del nuovo giro di vite dell’Unione europea contro la Repubblica degli ayatollah.