Ennesima tragedia in montagna. Una motoslitta con rimorchio (in primo momento sembravano due) è finita in un crepaccio provocando la morte di sei persone mentre altre due sono rimaste ferite in modo grave. Nessun’altra persona risulta dispersa.
L’incidente si è verificato ieri sera, dopo le 22, in Trentino, sul Cermis in Val di Fiemme. Secondo le prime ricostruzioni, la motoslitta stava scendendo lungo una pista nera, la ‘Olimpia 2’. A bordo tutti turisti russi.
Il veicolo, non si ancora il perché, forse per l’alta velocità, ha sbandato a una curva, sfondando la recinzione e finendo fuori pista. Tutti gli occupanti del mezzo sono così precipitati in un dirupo profondo 100 metri, oltre la rete di recinzione.
Le persone coinvolte si trasferivano da un albergo del Cermis al Dos dei Laresi. Ancora da chiarire perché le motoslitte viaggiavano sul tracciato di una pista nera, ovviamente chiusa di notte, mentre poco più in basso si trovava una pista rossa illuminata, fruibile dagli sciatori in notturna.
Sul posto sono intervenuti i soccorritori, 14 uomini più i cani, mentre da fuori provincia dovrebbe essere intervenuto un elicottero dell’esercito abilitato al volo notturno.
Ieri è stata una giornata da dimenticare sulle piste e montagne italiane: diversi gli incidenti mortali. Prima della tragedia del Cermis, una ragazza sedicenne è deceduta precipitando per oltre 50 metri in un dirupo a Valbondione. Assieme a un’amica stava scendendo sulla neve lungo un pendio, con una camera d’aria utilizzata come fosse un bob.
All’improvviso le due ragazze hanno perso il controllo della camera d’aria e sono andate a finire contro una rete metallica di protezione posta alla fine del pendio e poco prima del dirupo. Per l’impatto la rete non ha retto e si è rotta nella parte bassa: una delle due ragazze è rimasta imprigionata nella rete, l’altra è precipitata nel dirupo. Nel Lecchese invece è stato un escursionista 60enne a precipitare nel vuoto.