Sigarette elettroniche, arriva lo stop nei locali pubblici
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Sigarette elettroniche, arriva lo stop nei locali pubblici

Niente sigarette elettroniche nei bar, nei ristoranti e negli uffici. Sarà impossibile “svapare” anche nelle scuole, una decisione che punta a proteggere le fasce più deboli. A stabilirlo è il Consiglio superiore di sanità (Css) che ha deciso di seguire il modello francese sulla regolamentazione delle sigarette elettroniche. Per gli esperti, fumare la sigaretta elettronica è pur sempre fumare: di conseguenza bisogna applicare le stesse misure adottate per il tabacco, tra cui il divieto nei luoghi pubblici.

La decisione imita quanto già avvenuto in Francia qualche giorno fa. Il ministro francese della Sanità, Marisol Touraine, si è espresso in questa stessa direzione dopo la diffusione di uno studio di Bertrand Dautzenberg, professore di Pneumologia dell’Università Pierre et Marie Curie di Parigi. Il documento consiglia il divieto di consumo delle e-cig nei luoghi pubblici e l’istituzione di un sistema di autorizzazioni per la vendita. È vero che l’e-cig può aiutare a smettere di fumare, ma secondo l’esperto, non è sana al 100% e il suo libero uso potrebbe incitare al consumo.

Secondo un’indagine dell’Istituto superiore di sanità, 500mila fumatori sono passati abitualmente alla e-cig, spesso abbinandola a quella tradizionale. Belle da vedere e facili da usare, le “nuove bionde” piacciono, soprattutto a giovani e giovanissimi, anche perché si pensa che le sigarette elettroniche facciano meno male e possano essere utili a smettere con quelle tradizionali.

Negozi che vendono esclusivamente questi prodotti sono spuntati come funghi un pò dappertutto, sopratutto nei centri storici. Diversi commercianti hanno fiutato l’affare e si sono buttati sul mercato, aiutati probabilmente dalle buone vendite di quella che era, per certi versi, la moda del momento. Fino ad oggi la normativa in materia era inesistente e si procedeva, ognuno per sè, a macchia di leopardo.

Dibattuti gli effetti delle sigarette elettroniche sull’organismo. La loro nocività è un tema ancora aperto. Per saperne di più il Codacons ha inviato una diffida al ministero della Salute e a quello dello Sviluppo economico, chiedendo di analizzare i liquidi che alimentano le e-cigarettes, al fine, spiega l’associazione “di eliminare ogni rischio di diffusione di sostanze tossiche e/o nocive per la salute umana e per l’ambiente”.