L’Aula del Senato ha approvato, con 165 voti favorevoli, 49 contrari e 18 astenuti, il disegno di legge sui reati ambientali. Ora il testo passerà alla Camera. Il ddl inserisce nel codice penale un nuovo titolo, dedicato ai delitti contro l’ambiente, all’interno del quale vengono previsti quattro nuovi delitti: inquinamento ambientale, disastro ambientale, traffico e abbandono di materiale radioattivo e impedimento al controllo.
Il nuovo delitto di inquinamento ambientale punisce con la reclusione da 2 a 6 anni e la multa da 10.000 a 100.000 euro chiunque, abusivamente, cagiona una compromissione o un deterioramento, significativi e misurabili: delle acque o dell’aria o di porzioni estese o significative del suolo o del sottosuolo e di un ecosistema, della biodiversità, della flora o della fauna.
Il delitto di disastro ambientale invece punisce con la reclusione da 5 a 15 anni chiunque, abusivamente, cagiona un disastro ambientale, specificando che tale deve considerarsi, alternativamente l’alterazione irreversibile dell’equilibrio di un ecosistema; l’alterazione dell’equilibrio di un ecosistema la cui eliminazione risulti particolarmente onerosa e conseguibile solo con provvedimenti eccezionali o l’offesa all’incolumità pubblica in ragione della rilevanza del fatto per l’estensione della compromissione o dei suoi effetti lesivi per il numero delle persone offese o esposte a pericolo. C’è inoltre anche l’aggravante relativa all’ipotesi che il delitto di disastro sia commesso in un’area naturale protetta o sottoposta a specifici vincoli, ovvero in danno di specie animali o vegetali protette.
Venendo al delitto di traffico ed abbandono di materiale ad alta radioattività, questo punisce con la reclusione da 2 a 6 anni e la multa da 10.000 a 50.000 euro, sempre che il fatto non costituisca più grave reato, chiunque, abusivamente, cede, acquista, riceve, trasporta, importa, esporta, procura ad altri, detiene o trasferisce materiale ad alta radioattività, ovvero lo abbandona o se ne disfa illegittimamente. Infine il delitto di impedimento del controllo punisce con la reclusione da 6 mesi a 3 anni, sempre che il fatto non costituisca più grave reato, chiunque impedisce, intralcia o elude l’attività di vigilanza e controllo ambientale e di sicurezza sul lavoro ovvero ne compromette gli esiti.
Il Senato ha poi introdotto il delitto di ispezione di fondali marini per punire, con la reclusione da uno a tre anni, chiunque, per le attività di ricerca e di ispezione dei fondali marini finalizzate alla coltivazione di idrocarburi, utilizzi la tecnica dell’air gun o altre tecniche esplosive.
L’airgun è, in breve, una tecnica di ispezione dei fondali marini che consiste nel colpire, ogni cinque o dieci minuti, il sottosuolo marino con getti fortissimi di aria compressa. Questi mandano onde riflesse da cui estrarre dati sulla composizione del sottosuolo ma spesso sono dannosi al pescato, perché possono causare lesioni ai pesci, e soprattutto la perdita dell’udito.