Poliziotti: non siamo preparati contro l'Isis
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Poliziotti: non siamo preparati contro l'Isis

In questi giorni, in tutta Italia, capita di vedere poliziotti ai semafori e negli incroci al posto dei lavavetri, per distribuire cartoline indirizzate al premier Renzi raffiguranti la nota immagine dell’Isis che conquista Roma con il Colosseo messo a ferro e fuoco.

E’ l’iniziativa del Sindacato Autonomo di Polizia, Sap, volta a sensibilizzare il Governo sull’adozione di provvedimenti urgenti in materia di sicurezza, resi ancora più necessari dall’emergenza terrorismo.

Come abbiamo visto l’Isis può colpire ovunque, all’improvviso, ed è importante per questo essere sempre pronti a fronteggiare il nemico.

Peccato però che le nostre forze dell’ordine sono sempre in carenza di personale e non sempre pronte a fronteggiare una simile minaccia. Come affermano i sindacati di polizia, un terzo dei poliziotti non ha sparato nemmeno una volta nel corso di tutto il 2014 e la DIGOS, principale organismo antiterrorismo, ha un organico inferiore alla metà di quanto previsto.

Un dato viene evidenziato dai sindacati in tutti i presidi nelle varie città italiane:«La Camera dei Deputati spende 7 milione all’anno per le pulizie e non si trovano 6 milioni per un corso anti terrorismo col quale formare gli agenti che svolgono servizio di controllo del territorio?»

Sono sei le richieste al presidente del Consiglio Matteo Renzi: sblocco del turnover, stop alla chiusura dei presidi di polizia, assunzione degli idonei dei concorsi, sanare il sotto organico di novemila sovrintendenti e quello di 14mila ispettori e un corso antiterrorismo per 12mila operatori di volante e operatori di polizia di frontiera.