A livello di ingegneria tributaria noi italiani non siamo proprio secondi a nessuno.
La nuova trovata della politica nostrana è la tassa sulle frane, nello specifico a Nazzano, un paesino di poco più 1.350 abitanti in provincia di Roma. Qui l’amministrazione locale ha deciso di applicare la Cosap, cioè l’imposta che colpisce l’occupazione di suolo pubblico in seguito ad una frana avvenuta lo scorso settembre.
Come riporta ItaliaOggi, in seguito a una frana una strada comunale che corre all’interno del Parco naturale Tevere Farfa viene interamente ricoperta da terriccio, massi e alberi.
La strada rimane a lungo inagibile e il Comune di Nazzano decide di rifarsi sull’Ente Parco e per farlo si ingegna adattando la Cosap. Viene così approvata all’unanimità una delibera comunale mediante la quale _«si dà atto che la tariffa base cantiere edile sia utilizzata per tutte le occupazioni di aree pubbliche dovute all’accumulo di materiale detritico, vegetale o di altro tipo, a qualsiasi titolo occupanti l’area pubblica». _Una stangata da 160mila euro per l’ente Parco.
Un caso isolato oppure sentiremo ancora parlare della tassa sulle frane? A causa del dissesto idrogeologico del nostro paese, il nostro territorio è pieno di frane e smottamenti; la base imponibile della tassa sarebbe enorme, anche decidendo solo un piccolo contributo, il nuovo balzello potrebbe portare miliardi di euro nelle casse dell’Erario.