Come ci si può definire una superpotenza senza un supercomputer?!
Se l’è probabilmente chiesto Obama che ieri ha firmato l’ordine esecutivo per la creazione del computer più potente (veloce) del mondo.
Il supercomputer in questione dovrebbe superare di 30 volte il più veloce elaboratore del mondo, attualmente posseduto dalla Cina e chiamato Tianhe-2 (Via Lattea 2) capace di una potenza di calcolo di 33.86 petaflops. Per fare un paragone, i processori nei normali computer da tavolo sono capaci di 80-160 gigaflops. Il colosso cinese ha una potenza di calcolo di 33.86 milioni di gigaflops mentre il futuro gigante statunitense dovrebbe “bucare” la barriera degli exaflops e raggiungere il miliardo di gigaflops (1000 petaflops).
Il principale impiego del super-computer è — come per quello Cinese — la difesa nazionale, anche se non sono stati ancora annunciati quali programmi governativi lo utilizzeranno.
Va detto che, secondo le ultime stime fornite da informatici e neuroscienziati, un exaflop è più o meno il potere di calcolo che servirebbe per simulare un cervello umano. Che anche Obama sia un fan sfegatato di Wargames, Terminator o della Guida Intergalattica per Autostoppisti? Purtroppo non ci sono stati sbilanciamenti nel comunicato in questo senso.
Lungi dall’essere uno pesce d’Aprile (del resto è Luglio) a tema fantascientifico, il progetto si inserisce in un più largo programma, condiviso con DARPA, chiamato Strategic Computing Initiative (qualcuno ricorda le “Guerre Stellari” di Reagan?) e volto alla creazione di una nuova generazione di computer, robot e intelligenze artificiali per la difesa quali come mezzi senza conducente e robot semi-indipendenti per l’esplorazione e il trasporto di materiale in situazioni pericolose.