Non si fermano negli Stati Unti le esecuzioni. In Georgia è stata eseguita la condanna a morte di Kelly Renne Gissendaner. La donna, 47 anni, è stata giustiziata tramite iniezione letale. L’esecuzione, prevista per le 19 (l’una in Italia) nel carcere della Jackson County, era stata ritardata da tre appelli presentati dai legali della donna, appelli tutti respinti dalla Corte Suprema.
Gissendaner è la prima donna condannata a morte nello stato di Georgia negli ultimi 70 anni. La condannata era accusata di aver progettato l’omicidio del marito, che fu assassinato dal suo amante, condannato all’ergastolo. L’uomo sarà liberato tra otto anni, dopo aver testimoniato contro la 47enne.
La condanna della donna rappresenta un fatto insolito negli Usa in quanto ne sono state giustiziate solo 15 (a fronte di 1.400 uomini) da quando nel 1976 la Corte Suprema ha ripristinato la pena di morte.
Vano l’appello che il Papa, nel suo recente viaggio negli Stati Uniti, ha pronunciato davanti al Congresso americano contro la pena di morte.
E altre esecuzioni sono attese in questi giorni. In Oklahoma è prevista per oggi la condanna a morte di Richard Glossip, nel braccio della morte per il suo ruolo nell’uccisione nel 1997 del proprietario del motel Oklahoma City.
E giovedì prossimo è prevista l’esecuzione di Alfredo Prieto, 49 anni, originario di El Salvador, colpevole di aver ucciso nove persone in California e Virginia tra il 1988 e il 1990.