Cinque cose che ho imparato lavorando ad una standing desk (scrivania in piedi) | Parte II
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Cinque cose che ho imparato lavorando ad una standing desk (scrivania in piedi) | Parte II

Seconda parte (la prima la trovate qui) dell’articolo in cui riporto le mie esperienze e quello che ho imparato utilizzando per quasi due anni una “standing desk” a lavoro.

Scegliete le scarpe giuste

Avere solide basi è fondamentale. Passando da seduti a in piedi, la superficie su cui vi sostenete passa da schiena e fondoschiena alla pianta dei vostri piedi. Come, stando seduti, volete avere una sedia con tutti i comfort, assicurate gli stessi comfort anche ai vostri piedi, procurandovi le giuste calzature (farmacisti e personale ospedaliero sanno bene di cosa parlo).

Non affronto la questione dei naturisti del piede nudo (c’è chi lavora alla propria standing desk scalzo, ma studi dimostrano che i piedi “al naturale” non sono fatti per stare fermi per lunghi periodi, portando ad assumere posizioni sbagliate) e passo direttamente al sodo: procuratevi calzature confortevoli che forniscano due elementi fondamentali: stabilità e supporto plantare.

Se non volete andare nella direzione delle calzature ortopediche, la migliore alternativa sono le scarpe da corsa — si intenda, non semplici scarpe da ginnastica — e il sito RunRepeat è fantastico per trovare la scarpa giusta per il vostro piede. Ancora meglio se andate in un negozio di fiducia (uno dove il commesso non vi guarda stranito se gli chiedete una scarpa con un buon supporto plantare).

Ergonomia

Ricordatevi sempre che, indipendentemente dal tipo di scrivania, è la buona postura che deve farla da padrone.

Per non indulgere in posizioni scorrette, è fondamentale partire dall’assumere una posizione ergonomica in cui i piedi dovrebbero essere circa alla larghezza delle spalle e ruotati in fuori per dare un supporto migliore all’arco plantare. Su questa “fondazione”, assicuratevi che il piano di appoggio delle braccia e il posizionamento dello schermo vi consenta di mantenere in asse schiena e collo (controllate che braccia e avambracci descrivano un angolo di poco più di 90 gradi). Non buttate in avanti le spalle e, al contrario, ruotatele indietro di quando in quando per sciogliere la muscolatura. Infine ricordatevi che lo schermo è ben posizionato se per leggere il testo, dall’alto al basso, non siete costretti a muovere il collo.

Siate versatili (sedete quando stanchi)

Prendersi delle pause regolari per sedersi è essenziale per lavorare ad una standing desk. Non cercate di strafare, provando di punto in bianco a stare in piedi tutto il giorno o ne pagherete le conseguenze in male a piedi, gambe e schiena nei giorni seguenti (il che oltretutto vi impedirà di lavorare decentemente sia da seduti che in piedi).

Se non avete la possibilità di essere flessibili, ad esempio con un tavolo dall’altezza regolabile o appoggiando monitor/portatile in un’altra zona della scrivania, potete portare il vostro fondoschiena all’altezza giusta per continuare a lavorare alla standing desk da seduti. La soluzione è una sedia alta (un esempio tipico è quello delle sedie da bancone del bar) che e si trovano facilmente nelle grandi catene di mobili dai 20 euro in su.

Infine, salvo essere l’Uomo da Sei Milioni di Dollari (wow, sono invecchiato di 10 anni solo per aver fatto questo riferimento), riuscire a stare in piedi correttamente e comodamente per lungo tempo è difficile se non impossibile. Prendetevi le vostre sacrosante e meritate pause e fatevi un giro lontani dalla vostra scrivania.