Il film Gomorra e
la successiva Serie Tv le hanno rese celebri come luogo di degrado, malaffare ed emarginazione. A breve però potrebbero essere solo un ricordo.
Stiamo parlando delle “Vele” di Scampia, enormi palazzoni, a forma di vele appunto, situate nella periferia del capoluogo campano.
Il Comune vuole abbattere tre delle quattro Vele oggi esistenti, dove vivono 300 famiglie, e vuole salvarne una — la B, quella che nelle intenzioni doveva essere celeste — per riqualificarla e farne o un museo o un centro di aggregazione sociale: sarà un concorso internazionale a dire cosa e come.
La gran parte dei residenti, duecento famiglie, hanno già una casa assegnata altrove. Gli altri dovranno invece aspettare l’evolversi del progetto presentato dal Comune.
Ora Renzi ha 90 giorni di tempo per accettare o respingere il piano. Se lo accoglierà, occorreranno altri 30 giorni per stipulare le convenzioni. In primavera potrebbero così iniziare i lavori. E nel 2017 Scampia potrebbe avere un nuovo volto.
Le Vele di Scampia (sette quelle originarie) vennero costruite tra il 1962 e il 1975. L’idea del progetto iniziale prevedeva grandi unità abitative dove centinaia di famiglie avrebbero dovuto integrarsi e creare una comunità, grandi vie di scorrimento e aree verdi tra le varie vele. Una vera e propria città modello, trasformatasi nella realtà in un ghetto.