Oggi al suo decimo compleanno, il “giorno della privacy”, ufficialmente chiamato Data Privacy Day, è un evento internazionale dedicato ad aumentare la consapevolezza generale sulla privacy dei propri dati. Che siano pensieri, foto, video o anche solo reazioni ai post di amici, ogni giorno generiamo una valanga di informazioni personali sfruttabili da siti web e aziende terze (che pagano i primi per avere i dati) per gli scopi più vari: dalla profilazione per far apparire pubblicità di prodotti che compreremmo, a strumenti per scremare candidati durante i colloqui di lavoro.
I dati che condividiamo possono andare ben oltre la singola persona che li pubblica, rivelando informazioni personali di altri amici, bambini e aziende che, anni dopo la loro condivisione, possono “tornare a galla” ed essere (ab)
usati senza il consenso dei diretti interessati.
Per questo motivo, il Data Privacy Day è stato ufficialmente adottato negli Stati Uniti, Canada, Europa, e India.
Pulizie di … Inverno
Anche grazie all’organizzazione di eventi come quello odierno, aziende come Google e Facebook offrono già procedure ben strutturate per controllare la privacy dei propri dati.
Ovviamente, se fate la proverbiale domanda sul vino all’oste (le aziende di cui sopra) vi dirà che i vostri dati sono essenziali per “migliorare i servizi che ti offriamo”. O almeno, questo è quello che le due pagine messe online da Google https://privacy.google.com e Facebook https://www.facebook.com/about/basics suggeriscono.
Facebook
Alcool e ristoratori a parte, le due pagine hanno il merito di comunicare in modo chiaro e divertente (colori, disegni, animazioni!) il modo in cui modificare le proprie impostazioni sulla privacy, spiegandone il significato e gli effetti che le modifiche avranno sul vostro profilo e i servizi collegati. Ad esempio, la guida offerta da Facebook mostra come gestire le impostazioni per identificare chi vede post, video e foto, presentando perfino un’anteprima di come il profilo appare agli altri (divisi per utenti non registrati, utenti generici, amici di amici e amici).
Purtroppo, alla presentazione di Facebook manca un collegamento diretto alle effettive impostazioni del proprio account. Quindi l’utente che vuole cambiare i termini della propria privacy deve andare manualmente sul proprio account, cliccare sulle impostazioni, selezionare la voce “privacy” e fare gli opportuni cambiamenti da lì. Sembra impensabile, ma la pagina può essere raggiunta semplicemente digitando il link https://www.facebook.com/settings?tab=privacy sul proprio browser. Una svista clamorosa quanto semplice da modificare. Che a Facebook lo si sia fatto apposta? A Giacobbo il compito di risolvere questo imperscrutabile mistero.
Google
Dal canto suo, è da qualche anno che Google si sta spendendo (anche in seguito a qualche tirata d’orecchi avuta in Europa) per rendere i propri utenti consapevoli della portata e l’uso che l’azienda può fare dei loro dati. Emblematica è l’aggiunta, in fondo alla tradizionale pagina minimalista del motore di ricerca, di un collegamento diretto alle impostazioni sulla privacy (chiamato “Promemoria sulla privacy di Google”).
Come scritto sopra, Google all’indirizzo https://privacy.google.com offre una pagina che illustra in modo semplice e chiaro i termini di utilizzo dei dati generati dai propri utenti. Al contrario di Facebook, BigG ha fatto i compiti a casa, aggiungendo ad ogni sezione l’impostazione relativa di gestione della privacy. In alternativa, all’indirizzo https://myaccount.google.com/privacycheckup è possibile seguire una veloce serie di passi che guida l’utente attraverso i principali servizi di Google (ricerche, Youtube, Google+, pubblicità) e le impostazioni sulla privacy collegate.
Ovviamente Google e Facebook sono la punta dell’iceberg per quanto riguarda la nostra privacy online. Attenzione ad esempio a giochi e altre applicazioni (online o per smartphone) che richiedono il login e l’accesso ai dati dell’account Facebook. Stessa cosa per altri servizi come motori di ricerca (Bing, Yahoo), sito di acquisti (Amazon, eBay) e social network (Linkedin, Twitter), ognuno con le proprie politiche sulla gestione dei dati dei propri utenti.
Buon Data Privacy Day. Postate informati.