Attenzione all’ultimo grido in materia di truffe telefoniche. Come funziona? Semplicissimo: il telefono squilla, voi prendete la chiamata, dopo un breve silenzio sentite la voce di un operatrice imbarazzata che dice “Salve. Mi scusi, ho problemi col microfono!”
Nulla di strano. Se non che la truffa, arrivata dagli Stati Uniti, continui con un’innocente domanda da parte dell’operatrice che chiede “riesce a sentirmi?”. L’ignara vittima risponde “Si” e la replica viene registrata e utilizzata per falsificare il consenso vocale del truffato.
Il caso, tutt’altro che isolato, fa parte di una recente famiglia di truffe che impiegano le più moderne tecnologie di riconoscimento vocale e intelligenza artificiale per fare telefonate a tappeto che, con metodi degni del migliore turlupinatore, estorcono il fatidico “Si” al bersaglio di turno.
Talking machines
Se da una parte menzionando le “macchine parlanti” possono venire in mente gli sconclusionati tentativi anni ‘90 di risponditori automatici e di cancelletti premuti a ripetizione per riascoltare le criptiche cantilene registrate, dall’altra l’ultima frontiera dell’intelligenza artificiale, usata in maniera più o meno lecita, è quella di interlocutori sempre più vicini all’umano che simulano i toni di una normale conversazione, aggiungendo sospiri, risatine, uhm, e uh-huh tipici delle controparti in carne e ossa.
La moda di applicare l’intelligenza artificiale a computer, smartphone e perfino ai frigoriferi ha i suoi benefici. Ma se da una parte Siri sta diventando sempre più brava a capire le nostre domande, dall’altra quella stessa tecnologia può essere usata per imparare a truffare nel modo più efficace ed efficiente possibile.
Per evitare di essere truffati basta applicare alcune semplici regole:
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non rispondere alle chiamate provenienti da numeri che non si riconoscono;
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se lo si fa, diffidare di domande “palesi” che cercando di estorcere un “Si”;
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non fornire informazioni personali via telefono quando non si è sicuri dell’identità chiamante;
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se si vede il numero del chiamante (cioè non è segnato come “sconosciuto”), salvarlo e bloccarlo (e.g., su iOS e Android);
Infine, in maniera precauzionale, è bene controllare con regolarità estratti conto e addebiti sulle carte ricaricabili/di debito/di credito per bloccare tempestivamente eventuali spese non autorizzate.