La spesa per le armi non conosce crisi
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La spesa per le armi non conosce crisi

Con un bel più 0,4%, la spesa per le armi nel mondo non conosce crisi. Che si tratti di superpotenze, paesi emergenti o regimi autoritari la musica non cambia: le spese militari hanno raggiunto la strabiliante cifra di 1686 miliardi di dollari.

I paese più spendaccioni sono Stati Uniti, Russia, Cina e India. Alla faccia della spending review, in Europa occidentale la nazione che più spende in spese militari è proprio l’Italia (più 11% tra il 2015 e il 2016).

Non sono da mano i paesi baltici e la Svezia, che di recente ha reintrodotto la leva obbligatoria per donne e uomini e ha aumentato il bilancio della Difesa del 15%.

Tra le superpotenze, gli Stati Uniti, dopo diversi anni di riduzione o contenimento, hanno aumentato le loro spese (611 miliardi di dollari) dell’1,7 per cento rispetto all’anno precedente. Segno più anche per la Russia (che registra una crescita del 5,9 per cento) e per la Cina, con 215 miliardi complessivi e un aumento del 5,4 per cento.

Nel calcolo non rientrano armi leggere come pistole e fucili da combattimento (ma neanche i lanciarazzi portatili come gli RPG) e sopratutto le spesi militari di paesi sottoposti a regimi autoritari e a censura assoluta.

A qualcuno viene in mente la Corea del Nord e i suoi missili balistici? Bene ci avete preso.