Smartphone con display sempre più definiti, con fotocamere sempre più ad alta definizione, schermi pieghevoli eppure la tecnologia delle batterie non si è evoluta con la stessa velocità e oggi lottiamo tutti i giorni per risparmiare energia e cercare la fonte di ricarica più vicina.
In futuro questo problema potrebbe essere solo un ricordo. I ricercatori dell’università del Michigan e di Cornell negli Stati Uniti sono riusciti a realizzare un nuovo materiale che rappresenta una svolta nel campo della tecnologia per dispositivi mobili.
Questo materiale magnetoelettrico e multiferroico permette ai processori del telefono di funzionare utilizzando 100 volte meno energia rispetto a quella attualmente necessaria.
Come illustrato in un documento sulla rivista scientifica Nature, il materiale è composta da sottili strati di atomi che costituiscono una pellicola polarizzata, la quale è in grado di passare dal polo negativo a quello positivo solo con un piccolo impulso di energia.
Applicando questo principio alla trasmissione del codice binario utilizzata nei computer, ma anche nei cellulari, è stato quindi possibile inviare e ricevere dati utilizzando solo una frazione dell’attuale elettricità necessaria.
Entro il 2030, l’elettronica potrebbe consumare dal 40 al 50 per cento dell’energia globale. La creazione di processori a basso consumo energetico potrebbe avere un impatto significativo per invertire questa tendenza.