Kim Jong-Un spaventa il mondo
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Kim Jong-Un spaventa il mondo

La Corea del Nord non sembra aver intenzione di fare passi indietro. Con l’ennesimo colpo di scena Kim Jong ha dato il via all’ennesimo test missilistico in violazione a tutti le sanzioni e gli avvertimenti fatti dall’ONU.

Un nuovo missile, un’altra provocazione. E ancora una volta il missile ha pericolosamente sorvolato il Giappone; 3700 chilometri di tragitto per 770 chilometri d’altezza, andandosi a spegnere, tra gli allarmi lanciati in 14 province, a due chilometri dopo l’isola di Hokkaido, già provata dal test dello scorso mese.

Durissimo il presidente Shinzo Abe: “[Non tollereremo più](http://La minaccia è volata ancora una volta sulla testa del Giappone, 3700 chilometri di tragitto per 770 chilometri d’altezza, andandosi a spegnere, tra gli allarmi lanciati in 14 province, a due chilometri dopo l’isola di Hokkaido, già provata dal test dello scorso mese. “Non tollereremo più”, annuncia il premier giapponese Shinzo Abe: costretto, come tutti, a tollerare. Anche perché il missile è andato lontano quanto basta per raggiungere potenzialmente la base americana di Guam, che la Corea del Nord ha minacciato il mese scorso di “circondare di un cerchio di fuoco”.)”, annuncia il premier giapponese Shinzo Abe: costretto però, così come il suo vicino della Corea del Sud, a tollerare. Anche perché il missile è andato lontano quanto basta per raggiungere potenzialmente la base americana di Guam, che la Corea del Nord ha minacciato il mese scorso di “circondare di un cerchio di fuoco”.

Restano da capire quali siano le reali intenzione del leader Nordcoreano. Non è ancora chiaro se le sue provocazioni siano solo un tentativo di mostrare i muscoli per poter rientrare nel trattato di non proliferazione nucleare e vedersi così cancellate tutte le sanzioni che affligono lo stato confinante con la Cina, oppure se il delirio di onnipotenza di Kim Jong Un ci porterà veramente sull’orlo di una guerra nucleare. Sarà per questo importante vedere quali saranno le prossime mosse di Cina e Russia, considerati gli unici possibili attuali interlocutori.