Fa sempre più caldo e non esistono più quegli autunni e inverni rigidi come una volta. Forse non è un caso se a fine ottobre si superano tranquillamente i 20 gradi.
L’Organizzazione meteorologica mondiale (Wmo) ha reso noto che le concentrazioni di diossodio di carbonio nell’atmosfera, responsabili dei cambiamenti climatici, hanno raggiunto un nuovo record nel 2016.
Secondo i dati dell’Organizzazione, il livello della CO2 nell’aria è passato dai 400 ppm del 2015 ai 403,3 ppm dell’anno successivo.
“L’ultima volta che la Terra ha conosciuto un livello di anidride carbonica simile fu tra i 3 e i 5 milioni di anni fa: la temperatura allora era tra i 2 e i 3 gradi Centigradi superiore a quella odierna e i livelli del mare da 10 a 20 volte al di sopra di quelli attuali”, riporta l’agenzia nel suo rapporto sullo stato dei gas serra.
Come prima conseguenza dell’aumento della temperatura globale, si teme proprio l’innalzamento dei livelli dei mari. Intere città (o parti di esse) potrebbero così finire sott’acqua. Miami, Tokyo o Singapore solo per citarne qualcuna. La stessa Venezia sarebbe solo un ricordo da cartolina.
Secondo gli esperti, anche se smettessimo di immettere anidride carbonica nell’atmosfera già da oggi, ci vorrebbero decine di anni per scendere al di sotto del livello critico di 400 ppm.