SAN BENEDETTO DEL TRONTO - Sono ufficialmente partite le indagini, da parte del Pm del Tribunale dei minori di Ancona, **Ugo Pastore**, sulla spiacevole vicenda che ha visto coinvolti due ragazzi di una classe dell'Itc "A. Capriotti" di San Benedetto (l'episodio è avvenuto precisamente durante una assemblea di classe, alla prima ora di sabato scorso).
Dalle prime indagini sembrano **confermati tutti gli elementi** dello "scandalo": sesso in aula, sulla cattedra, e soprattutto filmato dai videofonini dei compagni di classe, e da qui inviato tramite mms e bluetooth ad altri videofonini ed infine caricato sulla rete.
Silenzio totale da parte del corpo docente, smentite inutili della dirigente Marcelli, e addirittura, ancora quest’oggi, incredibili tentativi di coprire la vicenda e di scaricare le colpe sulla stampa da parte del personale dell’Istituto.
Questo per sottolineare che mentre i giovani, per primi i principali responsabili, devono avere la forza e la coscienza per capire l’errore e maturare (e lo stanno facendo), da parte dei grandi si è assistito ad un triste spettacolo, volto a salvaguardare l’immagine propria e del proprio luogo di lavoro, anche a discapito di affrontare frontalmente gli eventi. Ma di questo ci occuperemo in seguito.
Ventinove i ragazzi ascoltati e sette, sembra, i videofonini sequestrati agli alunni, anche se, e qui c’è un episodio che il Pm dovrà valutare, le prove potrebbero essere state facilmente eliminate perché il fatto è avvenuto sabato. Ma l’autorità giudiziaria si è mossa solo dopo la notizia inizialmente da noi diffusa, perché in precedenza c’erano state soltanto delle “inchiestine” scolastiche senza che Pastore o chi per lui ne venisse informato. Ad ogni modo le indagini sono state affidate ai Carabinieri e alla Polizia Postale, che è entrata in possesso del video e sta cercando di capire chi lo ha diffuso, chi lo caricato in rete e chi lo sta ancora scaricando.
Questo è uno dei tanti episodi di cui siamo stati testimoni negli ultimi tempi, quello sopra citato, però, è solo un’inezia in confronto a quello che è successo nella scuola di Torino o di altri esempio di “vita da strada” nelle scuole.
Cosa sta succedendo alla nostra società, dove tutto viene spiattellato bene bene su Internet alla velocità della luce?
Dov’è finito il rispetto (e non parlo tanto nei confronti degli adulti, ma piuttosto di quello tra gli stessi giovani)?
Per quel che mi ricordo, sono sempre esistiti i bulletti ma non sono mai stati un particolare problema, di solito li si emarginava (cosa non bella da dire…) e la storia moriva lì… Invece al giorno d’oggi ho paura che il bullo sia il più IN della classe..
E’ solo una mia impressione?