Pacs sì o Pacs no?
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Pacs sì o Pacs no?

Cos’è il Pacs?

E’ un contratto concluso da due persone maggiorenni, omosessuali o eterosessuali, al fine di organizzare la loro vita in comune. Da un punto di vista più tecnico, il Pacs viene qualificato come contratto bilaterale, a titolo oneroso, a prestazioni corrispettive, commutativo e ad esecuzione continuata. Il Pacs permette di lasciare eredità al partner, di subentrargli nell’affitto dell’abitazione e di ottenere la pensione di reversibilità. I medici possono interpellare uno dei partner in caso di malattia dell’altro.

Differenze dal matrimonio Il Pacs ha natura esclusivamente contrattuale e non modifica lo stato civile delle parti. Per sottoscrivere un Pacs i due partner devono avere una vita in comune e prestarsi reciprocamente sostegno materiale. Per vita in comune non si intende soltanto la comunione di interessi e la coabitazione, ma soprattutto la residenza in comune e la vita di coppia. I partenaires non hanno alcun obbligo di fedeltà, di soccorso o di assistenza, ma soltanto quello della contribuzione reciproca. È perciò un vincolo patrimoniale. Il sostegno reciproco e materiale è un dovere, senza il quale il Pacs viene meno. In caso di disaccordo sulle modalità di attuazione di questo dovere, è il giudice a decidere in relazione alle capacità proprie di ogni partenaire.

Il Pacs francese. La legge 99-944 del 15 novembre 1999 è firmata dall’attuale presidente della Repubblica Jacques Chirac e dall’allora primo ministro Lionel Jospin. Essa riconosce alle due persone, senza specificare se etero o omo, molti diritti connessi al matrimonio, come il diritto-dovere alla reciproca solidarietà materiale. Il Pacs prevede la possibilità di lasciare eredità al partner, il vincolo a interpellare il partner da parte dei medici in caso di malattia dell’altro, la pensione di reversibilità, la possibilità di subentro nell’affitto dell’abitazione.

La legge spagnola: tutta un’altra storia Il 30 giugno 2005 il Parlamento spagnolo ha approvato una legge che legalizza l’unione civile tra omosessuali, equiparandola a quella tradizionale. Il provvedimento stabilisce che le unioni gay hanno lo stesso status di quelle eterossessuali, con tutti i diritti che ne conseguono. Le coppie gay possono quindi adottare bambini

La situazione Italiana Il 7 luglio 2005, su iniziativa del Senatore Gavino Angius del movimento politico di centrosinistra, veniva presentato all’esame del Senato il disegno di legge n. 3534 dal titolo “Disciplina del patto civile di solidarietà e delle unioni di fatto”, assegnato il successivo 14 settembre alla Seconda Commissione Giustizia in sede referente. Con lo scioglimento delle Camere dello scorso 11 febbraio, che scandisce la fine della quattordicesima legislatura, il disegno, ancora non presentato all’esame dell’Assemblea plenaria, perde ogni valenza. Il tema dei PACS è stato uno dei pilastri portanti del programma elettorale del Centro-Sinistra e stando alle ultime notizie il premier Romano Prodi sta verificando l’evolversi del provvedimento sulle coppie di fatto a pochi giorni dal Cdm che dovrà esaminarlo, con i due ministri che hanno in mano il dossier, Barbara Pollastrini e Rosi Bindi. Prodi ha espresso la propria fiducia sulla possibilità di un accordo. Non mancano tuttavia i dissapori all’interno della stessa maggioranza il ministro della Giustizia Clemente Mastella invita il governo a non legiferare sulla materia e annuncia la sua astensione al Consiglio dei ministri. L’opposizione invece appare compatta criticando un eventuale decreto governativo a riguardo che indebolirebbe il concetto di famiglia.

La chiesa

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Il Vaticano non ha mai nascosto la sua contrarietà sui pacs tanto da definirli “l’eclissi di Dio” e considerandoli la radice della «profonda crisi attuale della verità». Queste leggi, secondo il Vaticano, tendono a riconoscere «coppie insolite» formate «da omosessuali che rivendicano gli stessi diritti riservati a marito e moglie». Inoltre, denuncia il Pontificio Consiglio per la Famiglia, che la facilità offerta dalla legge di formare queste coppie insolite deve andare di pari passo con la facilità di divorziare o ripudiare». Di fronte ai continui attacchi alla famiglia, il dicastero vaticano ribadisce che solo «l’amore tra uomo e donna è fondamento del matrimonio e questo della famiglia umana che trasmette la vita ai figli e li educa per la vita sociale. Uomo e donna sono i genitori chiamati alla paternità e maternità in un modo che supera tutti gli altri modi di trasmissione della vita nel mondo».

Personalmente ritengo che una legge sui Pacs sia un atto di consapevolezza della società in cui viviamo e di maturità, in quanto si tende a far passare questa legge come una legge per gli omosessuali e basta. Invece riguarderebbe anche e soprattutto le coppie di fatto eterosessuali italiane che sono, secondo fonte ISTAT, circa 555.000, il doppio rispetto a 10 anni fa e che secondo le attuali previsioni aumenteranno ancora di più nei prossimi anni. Ci tengo inoltre a sottolineare che i pacs non hanno nulla a che fare con l’adozione di minori da parte di coppie gay e che questo argomento viene utilizzato dalla Chiesa solo per giustificare il suo ostruzionismo a mio avviso ingiustificate. Ritengo infine che tale legge dovrebbe essere un atto Parlamentare e non Governativo ma ciò richiederebbe una maturità sia da una parte che dall’altra che non so se i nostri politici posseggano.

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