Senza filtro grazie...
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Senza filtro grazie...

Ultimamente sono molti gli utenti che si sono lamentati di disservizi dovuti a connessioni lente, che alcune volte “morivano” senza un motivo apparente a causa della scarsezza di banda, per ovviare a questo problema gli ISP (Internet Service Provider) stanno scatenando una vera e propria guerra sotterranea (e assolutamente non dichiarata!!!) ai sistemi di file-sharing?

Come alcuni sanno le linee che ci portano internet in casa ci permettono di ricevere tantissimi servizi, dalla fruizione delle pagine Web al VoIP per finire con la IPTv e chi più ne ha più ne metta, bene, ovviamente tutti questi servizi succhiano una enorme quantità di banda, l’applicazione che però, più di tutte, mette a dura prova la così detta “banda” del nostro ISP di fiducia è un programma di file-sharing.

Gli ISP quindi, per reggere all’aumento crescente di utenti che si collegano e che saturano la rete con questi “programmi del diavolo” per contravvenire alla legge sul diritto d’autore, hanno ben deciso di filtrare più o meno severamente (a seconda dell’ISP) il traffico entrante ed uscente dai computer dei propri clienti.

Già Libero nel 2005 ha attivato un filtro che, in caso di traffico elevato, da priorità a Web, posta e VoIP. Questo meccanismo dovrebbe entrare in gioco per brevi periodi di tempo, e si limiterebbe a dare priorità ai servizi “più preziosi per l’utenza domestica” senza bloccare del tutto il file sharing. Per le esperienze della gente che conosco che ha Libero ADSL (correggetemi se sbaglio…) so che il P2P épraticamente sempre bloccato salvo qualche sporadica casualità.

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Da allora anche gli altri ISP hanno seguito il buon esempio e Tele2, Telecom Italia e Tiscali si sono dotati di “filtri” analoghi; in risposta a ciò gli sviluppatori di eMule stanno tutt’ora implementando sistemi più efficaci di offuscamento dei pacchetti per bypassare i controlli dei provider. Modi, insomma, per impedire ai provider di bloccare con facilità i pacchetti P2P.

Come detto precedentemente Libero è stato il primo provider a confermare l’uso di un “engine” di rete capace di filtrare selettivamente il traffico P2P, ma ormai i maggiori fornitori di sistemi di networking dispongono già da anni di funzionalità avanzate di “gestione del traffico” e le propongono ai propri clienti, tra cui anche i maggiori provider.

Questi geniacci della rete grazie ai propri dispositivi consentono ai provider di identificare e classificare tutto il traffico P2P in modo che possa essere accuratamente stimato e controllato e di identificare quegli abbonati che stanno “consumando” un illimitato ammontare di banda (ma che cavolo, sono loro che dicono che ti danno la flat, mica l’utente che se la ciuccia a sbafo!!!).

Purtroppo il filtraggio di questi sistemi è molto severo, rendendo poco utili il protocollo di offuscamento di eMule o le connessioni cifrate di BitTorrent: i sistemi Cisco (lo so per esperienza personale…) sono in grado di “fiutare” il traffico P2P meglio di quanto un segugio possa fare con un fagiano ferito.

Vedremo cosa ci riserva il futuro…