La Cina e la meritocrazia
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La Cina e la meritocrazia

Un evento sociale che nel paese del Dragone si ripete ogni anno, inizia il 7 giugno e dura 2/3 giorni: sono gli esami di ammissione all’Università, noti per essere difficili e ferocemente selettivi.

Quest’anno infatti nelle Università cinesi i posti sono 5,7 milioni mentre la domanda si aggira intorno ai 10 milioni quindi circa la metà dei candidati è destinata alla bocciatura.

Nella società competitiva emersa negli ultimi anni l’esame è una scadenza che impegna a fondo tutte le famiglie: non solo i genitori, ma spesso anche i nonni dei ragazzi, che sono in larga parte figli unici a causa della legge sul contenimento delle nascite varata alla fine degli anni Settanta.

La Cina praticamente si ferma, a Pechino dove hanno sede le più rinomate Università del paese le strade in prossimità degli atenei vengono chiuse al traffico e gli alberghi registrano il tutto esaurito a causa dei familiari che decidono di stare vicino al loro figlio o nipote in questi giorni di grande importanza per i loro futuri.

Oggi gli esami di ammissione all’Università sono regolati dal programma del ministero dell’Istruzione, mentre i dipartimenti dell’istruzione ai livelli nazionale e provinciale assegnano temi unificati. Attualmente i contenuti degli esami di ammissione agli atenei vengono denominati 3+X. Tre sta a indicare lingua cinese, matematica e lingua straniera mentre X le materie a scelta nelle diverse province.

E’ quindi un mondo scolastico dove la competitività è la base del sistema, dove la laurea è un diritto di pochi meritevoli. A noi italiani questo concetto di meritocrazia ci sembra quasi un attacco alla democrazia, noi che siamo abituati ad una società dove c’è sempre una via di fuga, dove la “spintarella” è più importante del sapere, dove essere figlio di… è più importante di essere.

Quindi se per noi oggi cinese e sinonimo di qualcosa di scadente, di irregolare è importante che ci mettiamo nella testa che tra pochi anni cinese sarà sinonimo di competenza, di superiorità che associata alla numerosità della popolazione del Dragone significa che siamo nella Merda.

Una speranza c’è ed è quella che anche noi impariamo il significato della parola meritocrazia, dove non è vero che tutti hanno il diritto di far tutto ma chi ha le capacità e il talento ha il diritto di emergere su chi invece non c’è l’ha. Però è altrettanto importante che tutti abbiano la possibilità di poter concorrere ed abbiano a disposizione degli stessi materiali senza distinzione tra figlio di operaio e figlio di Dottore. Perché come dice anche una canzone anche l’operaio vuole il figlio dottore……

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