Alpha dog, follia senza pietà.
Il Gorgonauta Il Gorgonauta

Alpha dog, follia senza pietà.

Anno: 2006 USA Genere: Drammatico Durata: 113’

Trama. Johnny Truelove è un piccolo spacciatore di droga ma gioca a fare il gangster. Un giorno viene alle mani con un suo cliente Jake Muzursky a causa di un mancato pagamento e i 2 diventano acerrimi nemici. Johnny per costringere Jake a pagare rapisce suo fratello minore Zach, un quindicenne, sorpreso a vagare per strada dopo essere fuggito di casa in seguito a un litigio con i genitori. Johnny e suoi amici inizialmente non vogliono far del male al ragazzo ma solo ottenere i soldi. Intanto Zach rimane affascinato dal mondo di Johnny, fatto di divertimento e libertà e vive con piacevolezza la sua prigionia, visto che riesce a stare lontano dai suoi genitori, ritenuti pallosi e opprimenti. Purtroppo Jake non paga e anzi rifiuta di parlare con Johnny. La situazione precipita, Johnny non sa più cosa fare e come gestire la situazione e conscio che potrebbe passare il resto della sua vita dietro alle sbarre per rapimento, ordina, nel disperato tentativo di evitare qualsiasi collegamento con il crimine da lui attuato, l’uccisione di Zach.

Recensione. Appena finito di vedere il film si insinua nell’anima un sentimento di rabbia e dolore che porta a scontrarsi con il mondo intero: si può morire così e si può uccidere come se fosse una cosa normale? Sembra proprio di si e se credete che la realtà non può arrivare a tanto vi sbagliate. Purtroppo il film, così come viene dichiarato nella copertina è tratto da una storia vera, riprodotta puntualmente.

La storia vera. Nella notte fra il 5 e il 6 agosto del 2000 Nick Markowitz (nel film rappresentato da Zach), 15 anni, dorme fuori di casa dopo un litigio con i genitori, che avevano ritrovato marijuana nelle sue tasche. Mentre torna a casa viene visto da Jesse James Hollvwood (rappresentato da Johnny nella pellicola) che assieme a 2 amici lo preleva e lo rinchiude nel pulmino su cui stava viaggiando. Jesse ha 20 anni, è leader di una banda di giovani agiati ma si è arricchito vendendo droga nella sua città, Los Angeles, tanto da permettersi villa con piscina e divertimento perpetuo. Il ragazzo rappresenta l’arma nelle sue mani per ottenere il credito che vanta nei confronti del fratello maggiore Benjamin (per un ammontare di 1200 dollari). Nich per 2 giorni vaga libero con i suoi rapitori tra feste, alcolici, droghe e ragazze. Si diverte un mondo e stringe amicizia soprattutto con uno degli amici di Hollywood, Jesse Rugge (Frankie/Justin Timberlake nel film). Nel frattempo Jessie si confida con un suo amico avvocato e viene avvisato che la condanna per il suo gesto è l’ergastolo. Preso dal terrore baratta il condono di un debito con l’assassinio di Nich e si illude così di poter venir fuori da una situazione sempre più problematica.

Per Nich sono le ultime ore. La sera del 3° giorno di prigionia viene condotto ad un party, l’ultimo, ignaro del suo destino. Il ragazzo si diverte e dice che un giorno racconterà quanto gli è successo hai suoi nipoti. Non sa che in bosco poco lontano una buca aspetta il suo corpo. Poche ore più tardi sarà accompagnato sul luogo e ucciso. 4 giorni dopo verrà ritrovato il suo corpo.

I suoi assassini non rimarranno impuniti : la settimana seguente un testimone della vicenda, forse preso dal rimorso, racconterà quanto accaduto. Questo permetterà di rintracciare i colpevoli e gli esecutori materiali del delitto. Non Jessie però. Costui verrà rintracciato e arrestato solo nel marzo del 2005. Fino all’anno scorso era in attesa del processo (condanna a morte in caso di colpevolezza) mentre i suoi complici già da tempo sono stati condannati a varie pene detentive e capitali.

Eccovi la storia, la crudele realtà che lascia increduli una volta che se ne viene a conoscenza. Non siamo di fronte a orridi mostri tanto esagerati quanto irreali, a cannibali deformi ecc..ma al quotidiano : all’uccisione di un ragazzo perché così doveva essere. Johnny ha tutto, non gli manca nulla ma rincorre la ricchezza, l’apparenza e la proprio volontà. Si finge un gangster, tratta gli altri con disprezzo ma di fronte al problema crolla. E’ il frutto di una società che insegna il valore della superficialità e dell’io dominante : non si chiede quale sia la cosa giusta da fare bensì ha come unico punto di riferimento il proprio interesse : rapisce un ragazzo innocente perché deve riscuotere un SUO credito, lo uccide perché LUI non vuole finire in galera. E che dire dei suoi amici. C’è il forzuto senza cervello, i tanti sballati che si pentono solo a fatto compiuto, che non hanno la forza di ribellarsi o che non sanno guardare oltre il proprio naso ma che vivono beati nel loro mondo di illusioni.

Ma alcune figure mi hanno fatto veramente rabbrividire. La prima è Frankie. Perché merita di vivere un individuo che per 2 giorni è tuo amico ma poi ti tradisce? Che mentre ti lega prima di ucciderti dice, guardandoti negli occhi, andrà tutto bene? La seconda è Elvis. E’ lo schiavo di Johnny che per compiacerlo fa tutto quello che lui ordina. Il SUO obiettivo è entrare nelle sue grazie e nel gruppo e per farlo non esita a uccidere un ragazzo. Mentre negli altri sorge almeno un dubbio lui non conosce vergogna : per conquistare la fiducia dovrà uccidere? Ok, lo farà. Ma tutti i personaggi nel film sono figure ambigue o terribili. I genitori dei vari ragazzi non si interessano dei loro figli, pensano solo a se stessi, non li guidano nè gli insegnano cosa vuol dire vivere. Il padre di Johnny sa che il figlio spaccia ma non se ne preoccupa. Quando fiuta il problema interviene ma è troppo tardi : il ragazzo andava educato molto prima. Neppure i genitori di Zach sono angeli : il loro amore verso il proprio figlio si tramuta nell’ansia di proteggerlo da tutti e tutto, in una somma di divieti che lo alienano dal loro affetto. Per ultimo Zach. Difficile incolparlo ma anche comprenderlo visto che capisce che lo sballo non è la riposta ai suoi problemi solo alla fine. Troppo tardi.

Ma la colpa di tutto questo è solo di alcuni ragazzi? Oppure possiamo prendere di mira la società in cui vivono, le persone che li circondano, la loro educazione? Probabilmente molti diranno : assolutamente no. Perché è bello davanti alla tragedia fare spallucce, allontanarsi e professare il proprio distacco. Oppure viceversa dimostrare compassione. Ed ecco fiaccolate, pianti…ma poi il giorno dopo si è già scordato tutto e la vita continua. E si commettono gli stessi errori contro i quali si inveiva fino al giorno prima. Tutti siamo dei piccoli Jessie James, piccoli assassini del nostro quotidiano. Tutti ragioniamo come lui almeno una volta al giorno. Ma non si arriva a tanto e allora le coscienze sono tranquille.

Gli aspetti tecnici del film. La pellicola parte lenta, in sordina e inizialmente mostra solo un mondo di feste e droga, con ragazzi che giocano a fare i duri. Ma poi è un crescendo fino alla tragedia finale, che inchioda e toglie ogni speranza riposta verso una lieta conclusione. Ma qui si deve rappresentare la realtà non una storia fatta per rispondere ai gusti dello spettatore. Bravi i vari personaggi che recitano un ruolo complicato. Il cast è arricchito da alcune presenze eccezionali : Bruce Willis (padre di Johnny), Sharon Stone (madre di Zach), bravissima nella rappresentazione di una madre prima asfissiante ma poi a pezzi e infine Justin Timberlake, che si dimostra un attore non del tutto da buttare. Prima solo impegnato ha spassarsela ma poi assalito dalla sua coscienza alla quale però non dà ascolto. Infine il regista Nick Cassavates autore di film come She’s so lovely e John Q. Il suo non era un ruolo facile : rappresentare una storia vera senza la possibilità di cambiarla. E almeno secondo me ci riesce benissimo, riservando a ciascun personaggio la giusta attenzione e riuscendo a trasmettere prima curiosità poi smarrimento e infine rabbia e dolore. Insomma non un capolavoro ma un lavoro ben fatto, con i tempi giusti e drammatico come non mai.

La locandina recita : come è stato possibile spingersi così oltre? E io dico : non fingiamo di ignorare la risposta.

Il Gorgonauta.