Trama **. Willie Stark ( Sean Penn) è un uomo non disposto a scendere a compromessi. Rifiuta una bustarella e si candida a governatore della Louisiana. Una volta eletto però non saprà resistere ai meccanismi e inganni della politica. Recensione**. Siamo abituati a vedere il potere e la politica in un certo modo (con occhi dispettosi direi) e il film si limita banalmente a dire lo stesso. Tutto ruota attorno a 2 personaggi : il governatore Willie Stark e il giornalista Jake Burdenn (Jude Law). Il primo è inizialmente un idealista, combatte per il popolo contro i soprusi e la corruzione della politica. Salito al potere però si trasforma anch’esso in un politicante senza scrupoli. Il secondo invece viene colpito dalla forte personalità di Stark e diventa suo collaboratore. Sarà però costretto dal governatore a fare il lavoro sporco.
Oltre a questo però il film non offre molto, visto che la politica e tutto ciò che la circonda è il tema centrale del film. Esso perciò cerca di reggersi su un grande cast tra cui ricordiamo Sean Penn,Kate Winslet, Jude Lawe e Anthony Hopkins. Tra tutti il migliore è Jude Law, impegnato a rappresentare un uomo travagliato nelle decisioni e nella coscienza, assalito da un quesito : meglio essere uomo libero o schiavo? Neanche lui però riesce a dare il meglio. Delude Sean Penn, grande in film come 21 grammi o Mystic River, ma che ora si limita a rappresentare il comune, dando spessore al personaggio solo nei suoi discorsi pubblici. Pessimo il suo doppiaggio.
La pellicola però ha il merito di rappresentare la realtà di serie B (almeno nei film), composta da bugie, ricatti e piccoli uomini. Non vi è l’eroe e neanche il lieto fine ma bensì il quotidiano nelle sue mille sfaccettature e sfumature : non sempre infatti è possibile distinguere il bene dal male, il giusto dallo sbagliato e l’animo umano è ben propenso agli errori. Da ricordare anche la colonna sonora, piacevole quando appare.
Il regista Steven Zaillian è abbastanza assente: lascia fare tutto ai vari personaggi sperando che la trama si animi di vita propria. Purtroppo il gioco non riesce e anzi il film più volte asseconda lo sbadiglio. Tutta l’attenzione è rivolta a Stark e Burden e per il resto non c’è spazio. La storia d’amore tra Burden e Anne Stanton (la sempre bella Kate Wislet) è appena accennata e può venir rappresentata come un particolare all’interno di un grande disegno.
Non ci resta che riflettere : il potere logora chi non c’è l’ha o è il contrario?
Curiosità : il film è tratto da un omonimo romanzo di Robert Penn Warren.
Il Gorgonauta.