Trama. 2014. La società americana è travolta da una nuova droga, la sostanza M, in grado di dare una forte assuefazione e dipendenza. Purtroppo però essa attacca anche il cervello, danneggiandolo. L’agente della narcotici Fred ha il compito di individuare e fare arrestare coloro che vendono e consumano questa terribile sostanza e viene assegnato alla sorveglianza di Bob Arctor (Keanu Reeves), ritenuto dalle autorità lo spacciatore più importante della città. Fred indossa una tuta speciale sul luogo di lavoro che gli permette di nascondere la sua identità impedendo così di essere riconosciuto. Nel quotidiano però Fred riprende le proprie sembianze (proprio quelle di Bob Arctor) e vive la giornata con un gruppo di amici tra uso di Sostanza M, deliri, allucinazioni e strane avventure. Fred/Bob sarà così costretto a sorvegliare se stesso e coloro che gli stanno attorno in un continuo doppio-gioco. Lo stress oltre al consumo della sostanza M, che gli distrugge sempre più il cervello creando 2 realtà separate (quella di Bob e Fred), lo faranno entrare in un tunnel senza uscita. Né gli amici né la sua ragazza Donna Hawthorne (Winona Ryder) riusciranno ad evitargli l’ingresso in un centro di recupero dal quale Bob forse non uscirà mai più..
Recensione. Il film è tratto da un omonimo romanzo di P.K.Dick e riflette la personale esperienza vissuta dall’autore con la droga. E questa è una tematica che si sviluppa lungo tutto il film in quanto il mondo che viene maggiormente proposto è il mondo dei tossici. Esso è un luogo visionario e vuoto, dove le cose appaiono sfuocate e indefinite…e Bob una volta che ci è entrato non ne riesce più ad uscire. Perchè la droga permette di dare un senso alle cose e Bob ormai non riesce più a dare un significato alla sua vita senza di essa.
Bob è spiato e deve spiare in una società dove il controllo è sinonimo di legalità. Richiami Orwelliani (1984) e consolidazione della tradizione cinematografica dedicata al futuro (Minority Report) sono 2 aspetti altrettanto importanti del film. Futuro non troppo lontano però in quanto telecamere e intercettazioni telefoniche sono già oggi ampiamente diffuse.
Per la pellicola è stata utilizzata una tecnica particolare detta rotoscoping o rotoscope. Essa consiste nel ricalcare scene prese da una pellicola precedentemente girata e nel trasformarle così in fumetti. Perciò prima si gira la scena con le persone reali e in seguito queste vengono trasformate in animazioni tramite l’operazione sopra descritta. Questa tecnica, che richiama molto il videogioco XIII (per l’atmosfera), è sempre più usata nel mondo cinematografico sopratutto nel campo del cartone animato. La troviamo però anche utilizzata per video musicali e per la realizzazione di effetti speciali. In questo film poi è particolarmente appropriata in quanto riesce a dare contorni sfuocati, indeterminatezza, confusione rispecchiando con esattezza la visione drogata della realtà.
Grande cast che però in questo film perde di valore: Winona Ryder, Keanu Reeves e Robert Downey Jr. (protagonista di Kiss Kiss Bang Bang) perdono la loro identità trasformandosi in personaggi da cartone animato. Ma questo è funzionale alla pellicola perché l’attenzione è rivolta all’uomo (in particolare al tossico) e al processo di autodistruzione che compie.
Quanto uomo odierno possiamo rintracciare in Bob Arctor? Forse molto in quanto sempre di più al giorno di oggi i valori tradizionali non bastano e si cercano risposte alternative. E una di queste purtroppo è la droga.
In conclusione un film complicato, non facile che sorprende nel finale particolarmente coloro che sono abituati a risposte facili.
Il Gorgonauta.