Trama. Una giovane coppia, Clementine e Luca, rispettivamente una maestra e uno scrittore, vivono in una grande villa in mezzo alla foresta alla periferia di Bucarest. Niente sembra turbare la loro tranquillità e riservatezza fino a quando una notte misteriosi sconosciuti vogliono entrare nella casa. Chi sono loro e cosa vogliono?
Recensione. Un thriller che non si vedeva da tempo. Questo è il primo importante commento al film. Oggi si ritiene che per far paura occorrono mostri e pazzi sanguinari ma questa pellicola dimostra il contrario. Ad essa basta semplicemente una situazione reale, di vita quotidiana. Cosa c’è d’altronde di più spaventoso se non capire che la stessa cosa potrebbe accadere anche a te?. Basandosi su questa semplice verità la coppia di registi D.Moreau e X.Palud hanno costruito quasi 80 minuti di puro terrore e di incertezza. Perché queste persone che assediano la vita della giovane coppia non si sa chi sono, cosa vogliono e perché lo fanno. I protagonisti del film ci trasmettono la loro paura dettata dal fatto che hanno di fronte un nemico enigmatico e misterioso che gioca con le loro vite. Senza bisogno di sangue, cannibali e altro osserviamo minuto per minuto la tensione e la suspense crescere, il sogno diventare incubo, senza poter fare niente, sperando solamente che dal nostro giardino non provenga un rumore inquietante. Senza parlare del finale (di cui non parlo per non rovinarvi la sorpresa) che lascia a dir poco di stucco.
La pellicola all’inizio afferma di far riferimento ad una storia vera. Dobbiamo credergli? Purtroppo non riesco a dare una risposta in quanto le ricerche su internet non hanno portato ad alcun risultato (unico riferimento una coppia di turisti austriaci in Romania). Allora o è una terribile storia realmente accaduta oppure i registi hanno usato questo trucco per creare ancora più tensione e paura. Alla fine però che importa dare una risposta, i telegiornali ogni giorno ci abituano ad una realtà terribile quanto può esserlo l’immaginazione ed episodi che creano orrore sono all’ordine del giorno.
I registi francesi dimostrano con questo film di saperci fare con il genere del thriller, continuando una serie di opere di successo come I fiumi di porpora o Il patto dei lupi. Qual’è il loro segreto? Probabilmente desiderano non allontanarsi troppo dalla concretezza e in questo modo riflettono una tendenza opposta a quella americana, basata invece sugli eccessi che finiscono nel ridicolo. Infatti visionando un generico Le colline hanno gli occhi non posso che farmi una grassa risata pensando ad una comunità di essere deformi che sfugge a qualsiasi controllo.
Infine un applauso ad attori e registi. Tutti sconosciuti, tutti ugualmente bravi. Olivia Bonamy e Michaël Cohen, rispettivamente Clementine e Luca, offrono un’interpretazione vera e scioccante, che attraversa prima la fase dell’incredulità e del scetticismo, poi dell’incertezza e della paura e infine del terrore. E tutti possiamo essere Luca o Clementine. Un applauso anche ai 2 registi che creano l’atmosfera giusta, con pochi dialoghi, tanti suoni, luoghi oscuri, colori spenti e corse disperate nella foresta. Il loro scopo è anche quello di offrire una speranza ai 2 protagonisti, a dare allo spettatore la voglia di stare incollato allo schermo fino alla fine per sperare in una lieta conclusione. Ed ecco che ogni volta la fuga sembra riuscire ma per una cosa o per l’altra fallisce.
Concludendo chi sono loro? Uomini? Ma allora perché lo fanno? Il punto interrogativo rimane ma un male tanto banale e stupido si manifesta nella sua interezza…
.. gran film, questo Them.
Il Gorgonauta.