Con la testa all’insù. In questo modo molte persone trascorreranno la serata del 10 agosto, tempo permettendo. In realtà il fenomeno delle stelle cadenti si manifesta per un lungo arco di tempo e non solo in questo periodo dell’anno.
Le stelle cadenti, nonostante il loro nome, non sono affatto stelle bensì piccoli meteoriti che entrando nell’atmosfera terrestre evaporano e bruciano lasciando una scia luminosa chiamata meteora. Questi piccoli meteoriti sono minuscoli frammenti di roccia e ghiaccio lasciati indietro da una cometa (nella figura a lato) nella sua orbita attorno al sole. Essa avvicinandosi alla nostra stella evapora lasciandosi dietro di se una scia di gas e polveri e deposita nella sua orbita tutta una serie di detriti. La terra quando attraversa l’orbita della cometa, investe anche i detriti i quali come descritto prima attraversano l’atmosfera terrestre.
In astronomia tale fenomeno viene descritto anche come sciame meteorico o pioggia meteorica e consiste appunto nella caduta nell’atmosfera di un gran numero di meteore. E questo accadde in varie parti del l’anno in quanto le comete che compiono un’orbita attorno al sole sono più di 200 e la terra nella sua orbita attorno al sole attraversa più scie di detriti lasciate dalla comete. In base alle dimensioni della cometa e al numero di detriti lasciati il fenomeno è più o meno visibile e anche spettacolare. Gli sciami periodici più conosciuti perciò si possono osservare in novembre a causa della cometa Tempel-Tuttle (prendendo il nome di Leonidi), in dicembre (Geminidi), a gennaio (Quadrantidi) e appunto in agosto (Perseidi). Il loro nome curioso deriva dal fatto che il radiante, il punto dalle quali esse sembrano provenire, si trova rispettivamente nella costellazione del Leone, dei Gemelli e per quanto riguarda le Perseidi nella costellazione di Perseo. In realtà il radiante non è altro che la direzione verso la quale la terra si muove lungo la sua orbita in quel momento e coincide quindi con una delle costellazioni sopra citate.
Il fenomeno delle stelle cadenti è stato a lungo ignorato e solo negli ultimi 2 secoli gli astrologi lo hanno osservato e studiato attentamente.
Fino al 1700 le meteore venivano considerate semplicemente gas che prendevano fuoco nell’atmosfera e solo nel 1800 ci si rese conto che si trattava in realtà di materiale cosmico che entrava a contatto con il pianeta terra. La sua origine però rimaneva un mistero fino a quando l’astrologo italiano G.V.Schiaparelli elaborò la teoria delle comete sopra citata, valida tutt’oggi, studiando il passaggio della cometa Swift-Tuttle nel 1862.
Ma perché far tutti gli sciami, quello delle Perseidi è il più famoso (ma non certo quello più spettacolare)? Il fatto è che questo sciame è stato quello che più ha ricevuto attenzione nel mondo occidentale. In primo luogo dal sentimento religioso popolare che ha associato questo fenomeno al pianto di S.Lorenzo, diacono cristiano, martirizzato sotto l’imperatore Valeriano I il 10 agosto 258 d.C., in secondo luogo da poeti e letterati ed ne è un esempio la poesia di Pascoli (qui riprodotta e a noi molto cara avendo dato il nome al blog). Ultimamente poi a causa della frenesia della vita quotidiana, agosto rimane l’unico periodo in cui si può stare ad osservare il cielo, utilizzando parte di quel tempo libero che abbiamo a disposizione. Infine l’estate è forse il momento in cui siamo più spensierati, romantici e propensi ad esprimere desideri.
Le Perseidi cadono nella nostra atmosfera dall’inizio di luglio fino al 20 agosto perciò non è indispensabile osservarle il 10. Anzi il periodo migliore per l’osservazione è tra il 12 e il 13 agosto nella seconda parte della notte in quanto il radiante permette una migliore visibilità quando è più alto nel cielo e si è spostato in avanti di qualche giorno a causa della rotazione dell’asse di rotazione terrestre nello spazio (fenomeno detto della Processione degli Equinozi). Quest’anno purtroppo la luna piena disturberà la visone e impedirà di osservare le meteore più deboli anche se quelle più luminose, dette bolidi, saranno tranquillamente visibili. E’ indispensabile trovarsi in luogo poco illuminato, quindi lontano dalle città, e godere di un ampia porzione di cielo libera da nuvole.
Personalmente il fenomeno ha sempre destato la mia attenzione, non tanto per per poter esprimere desideri, ma per la sua bellezza oggettiva. Anche quest’anno perciò spero, nonostante il brutto tempo, di osservare qualche stella. A voi tutti auguro lo stesso e se lo credete che i vostri desideri si realizzano.
Buona visione. Il Gorgonauta.