Politica, ma quanto costi?
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Politica, ma quanto costi?

Da tempo si parla di abbassare i costi della politica e questo sempre la medicina miracolosa per contrastare la cosiddetta anti-politica, ossia la sfiducia e l’ostilità dei cittadini nei confronti delle istituzioni dello Stato.

Nella prossima finanziaria si prevede un taglio alle spese per circa 1 miliardo di euro e il politico gongola, contento di salvare la poltrona. Ma è veramente così?. Dato che non mi è possibile prevedere se questo avverrà realmente, non posso che fare riferimento ai dati di questi anni, nei quali il costo della spesa non è diminuito. Questo è un dato di fatto che può essere indicativo del futuro che ci attende.

Camera dei deputati. I costi totali nel 2007 sono cresciuti del 2,94% per un bel totale di 1 miliardo e 53,5 milioni di euro. Quasi ogni voce della spesa, dagli stipendi ai trasporti, dall’acquisto di beni e servizi alle pensioni parlamentari, è aumentata, in alcuni casi fino al 4% e oltre. In controtendenza solo le bollette di luce e gas e quelle telefoniche che segnano in totale una diminuzione all’incirca del 10%.

Senato della Repubblica. Anche qui si registra un + 2,77% rispetto all’anno scorso per un totale di 948, 689,447 euro. Anche qui da una parte si toglia ma dall’altra si aumenta. Si spende meno all’interno delle diverse commissioni d’inchiesta (fino ad un sorprendente -75%) ma si aumentano indennità e stipendi e tante altre spese come quelle per ristoranti e buvette. (fonte la Repubblica)

Altre fonti di spesa.

  • Finanziamento pubblico ai partiti. 200 milioni di euro nel 2006.

  • Auto Blu. Nel nostro paese sono 574,215 mentre nel resto del mondo non si superano nemmeno le 100.000 unità. Per fare un esempio negli Usa sono appena 73.000.

  • Enti inutili. Almeno 300 enti, nonostante sia stata affermata la loro inutilità o abbiano esaurito il loro compito, sopravvivono e costano tra i 9 e gli 11 miliardi di euro l’anno.

  • privilegi dei parlamentari (solo per citarne alcuni). Cellulare, tessera per il cinema e il teatro, autobus e metropolitana, quotidiani, piscine e palestre…TUTTO GRATIS (e chi paga? indovinatelo voi)

E questo è solo una parte di dei soldi che vengono divorati dall’apparato politico. Ma questo, come anticipato, promette tagli, ad esempio

  • una riduzione del numero dei parlamentari (questo dovrò comunque essere approvato dalle camere)

  • una diminuzione del rimborsi ai partiti pari al 10%

  • una migliore gestione di enti locali e società a partecipazione pubblica in grado di abbattere gli sprechi.

Ma come crederci a queste buone intenzioni quando un parlamentare propone di abbassare le spese in un ordine del giorno ma questo viene bocciato, quando aumentano le spese per barbieri e ristoranti, quando si pretende un asilo nido solo per figli dei parlamentari, quando il giorno dopo aver promesso di tagliare le spese, si chiede di aumentarle per il proprio portaborse. E così mentre la pressione fiscale cresce (al 43,1% nel 2007) la maggior parte delle entrate fiscali serve a mantenere grassa e in buona salute la classe politica. L’Italia nel frattempo rimane quella degli anni 50 e 60 con le stesse autostrade, le stesse scuole (che ogni tanto crollano), gli stessi ospedali e carceri. E si promette qua e là qualche milione di euro, facendo credere che sia una cifra generosa e si spende di più ma si vive peggio.

Ma i politici possono stare tranquilli, l’italiano è il pollo che si frega (e frega) benissimo.