Trama. Kitty Fane (Naomi Watts) è una bella ragazza inglese. Purtroppo essa vive con i genitori e questi non mancano di criticarla per non essersi ancora sposata. Un giorno, un giovane medico (Edward Norton) si innamora di lei e chiede la sua mano. La ragazza accetta, i 2 si sposano e si trasferiscono a Shanghai, luogo in cui lo sposo lavora abitualmente. Qui però incominciano a sorgere i primi problemi di coppia…
Recensione. Un matrimonio, sopratutto di convenienza, può cadere in disgrazia. I nostri 2 protagonisti lo imparano a loro spese nella Cina degli anni 20 dove la noia e la stanchezza ben presto fanno breccia nel cuore di Kitty. La ragazza è scappata di casa per sfuggire ai genitori ma con il matrimonio si ritrova rinchiusa in un’altra gabbia. Questa è addirittura peggiore di quella precedente in quanto a Londra era possibile distrarsi ed evadere mentre in Cina lo stesso è impossibile. Kitty probabilmente non ama suo marito, ma neanche lo disprezza. Walter (E. Norton) invece inizialmente perde la testa per la ragazza ma poi commette il peccato di dare per scontato il loro rapporto dopo il matrimonio, ignorando le esigenze di Kitty. I due a Shanghai si perdono per ritrovarsi successivamente nel momento più tragico.
Il film inoltre permette di gettare uno sguardo sulla Cina degli anni 20, lontana dalla potenza economica che conosciamo oggi. Ci appare un paese sottomesso, primitivo. Il popolo abita nelle campagne ed è ancorato a vecchie tradizioni, non esiste un apparato statale. Il colera uccide ma tale strage potrebbe essere evitata con semplici condizioni igieniche. Lo stesso Walter si troverà ad affrontare questo problema. Ma nella Cina del periodo non è presente solo la miseria ma anche il coraggio e l’onore : l’orgoglio nazionale comincia a farsi strada.
N.Watts e E.Norton danno alla pellicola una grande dignità e su di loro è concentrata l’attenzione. Il film in effetti parla di una grande storia d’amore e i 2 ne sono gli assoluti protagonisti. Ogni tanto capita di ammirare splendidi paesaggi e soffermarsi sulla condizione sociale del paese in questione (con scene di grande tristezza) ma il film rimane e rappresenta comunque l’amore sofferto, conflittuale. Quello, insomma, più vero. Così l’interiorità dei protagonisti, le loro emozioni e azioni prendono il sopravvento e costituisco l’oggetto di intere scene. N.Watts mostra di aver raggiunto la piena maturità artistica mentre E.Norton si muove con eleganza e consueta maestria.
Infine, una curiosità e la mia opinione personale. Perché mai un titolo del genere? Ebbene rispondere è semplice. La pellicola è tratta dall’omonimo romanzo di S.Maugham pubblicato nel 1925. Il giudizio complessivo del film? Interessante e soprattutto non scontato.
Il Gorgonauta.