Ispirato ad una storia vera North Country non è solo il semplice titolo di una pellicola cinematografica, bensì il nome della prima causa giudiziaria, in materia di abusi sessuali sul posto di lavoro, intentata e vinta in America nel 1989 da Lois Jenson contro i proprietari della miniera di ferro della città in cui abita.
Non a caso il film si apre e chiude in un’aula di tribunale dove la figura di Lois, interpretata dalla bella Charlize Theron, tenta di far valere i suoi diritti: la pari dignità ed uguaglianza tra uomini e donne sul lavoro. Vediamo infatti schierati da una parte i proprietari della miniera e i relativi avvocati e dall’altra la sola Josey, questo è il nome della protagonista, ed il suo difensore.
Ma vediamo brevemente la vicenda: Josey dopo il fallimento del suo matrimonio, con 2 figli a carico, senza denaro e con poche speranze ritorna a casa dei suoi genitori e desiderosa di rendersi autosufficiente inizia a cercarsi un lavoro, fino a quando le giunge voce del lavoro in miniera. Nonostante la messa in guardia della sua famiglia, Josey accetta.
Una volta firmato il contratto di lavoro si ritroverà in un ambiente totalmente composto da uomini: i veri padroni della miniera.
Ed è a questo punto che iniziano i comportamenti ostili, violenti ed offensivi nei confronti della minoranza che compone la miniera : le donne. Secondo gli uomini queste non sono in grado di svolgere certe mansioni tipiche del lavoro in miniera essendo solo capaci di lamentarsi ma soprattutto ritengono che la funzione primaria della donna sia quella di servire e soddisfare l’uomo in tutti i campi. Stanca delle continue umiliazioni, a partire dalle volgari scritte sui muri dello spogliatoio femminile, agli assalti nella pausa pranzo e nei bagni, Josey decide di dar voce al suo lungo silenzio denunciando, da sola, gli abusi, subiti nella realtà, da tutte le donne presenti in miniera, che per paura che le cose possano in qualche modo peggiorare preferiscono rimane in silenzio.
La storia di Josey rispecchia in fin dei conti la storia di molte donne che al giorni d’oggi vengono molestate sul posto di lavoro ma che, come le colleghe di Josey, non hanno il coraggio di ribellarsi.
L’esempio di questa donna che decide di intraprendere questo duro percorso da sola, non curandosi delle minacce e degli avvertimenti degli uomini che promettono di fargliela pagare, nonostante debba in continuazione ripercorrere i dolorosi momenti vissuti, a causa dei continui interrogatori e trabocchetti tesi dall’abile avvocato della controparte, dovrebbe spronare il sesso femminile ad avere un pò più di considerazione, fiducia nei propri mezzi e rispetto della propria persona facendo sentire anche la sua voce senza timore.
Ma purtroppo, nonostante il film mi sia piaciuto moltissimo, ritengo che nella vita certi problemi siano molto più ardui da risolvere rispetto a come appare nei film : la lunghezza dei processi, l’impossibilità a volte di ottenere una vera giustizia e per ultimo la vergogna che scende inevitabilmente sulla persona offesa rendono nella realtà tutto più difficile.
Blazing Star.
Data la speciale occasione mi riservo di ringraziare l’autrice dell’articolo e di aggiungere un personale commento. Oggi la violenza sulle donne è un problema grave ed attuale. Film come questi possono far capire che anche il mondo femminile, nonostante i tanti dolori che può arrecare all’altro sesso (ma è vero anche il contrario), ha diritto ad essere rispettato e che ogni donna non è un cosa di cui abusare a piacimento. La storia di Josey è una storia di lotta e di vittoria. Applaudiamo tanto insolito coraggio.
Il Gorgonauta.