Trama. 7 colleghi di una multinazionale che vende armi in tutto il mondo si trovano insieme in uno sperduto chalet dell’Europa orientale. Lo scopo è di trascorrere il week end all’insegna dello spirito di gruppo e della collaborazione ma le cose ben presto volgono al peggio. Strani personaggi si aggirano nel bosco e attorno alla casa e per i 7 comincia una dura lotta per la sopravvivenza.** Recensione**. Un horror diverso e allo stesso tempo uguale a tutti gli altri. Cominciamo con il dire che la storia di per se è, come al solito, assurda.
7 pirlotti si inoltrano in un bosco sperduto, in una zona dove non c’è anima viva, dove, ovviamente, si nasconde un terribile segreto che non vede l’ora di ucciderli. In questo caso nulla di nuovo sotto al sole ma è il bello è cosa ci si inventa al giorno d’oggi per giustificare una pellicola.
Severance offre un menù a base di criminali di guerra (ma di quale???) dediti a omicidi e violenze nel loro bosco privato (con pace degli scomparsi ma, si sa, ognuno ha i suoi bisogni). I 7 pirlotti, non sanno che fare, si chiedono perché mai si trovano in un posto del genere e cominciano a morire uno dopo l’altro. I tentativi di fuga sembrano inutili e si scatena la lotta per sopravvivere.
Cosa c’è allora di diverso che permette alla pellicola di essere guardabile? 2 cose. Da una parte non si cade nell’orrore e nel truce troppo spesso e si assiste a poche scene sanguinolente rispetto ad altre pellicole (ad es Non aprite quella porta - l’inizio _o Turistas_), dall’altra si fa affidamento sulle emozioni e sulle paure dei personaggi e a volte perfino sulle loro battute. La pellicola mostra 7 persone assalite dal terrore, nella consapevolezza di fare i conti con un avversario ignoto e invincibile e di non poter contare su nessuno, tranne loro stessi.
Ecco allora che solo i più intelligenti, i più scaltri e fortunati potranno cavarsela (come insegna The Saw solo chi tiene alla vita potrà salvarsi). Un misto tra Wrong Turn e Them, questo Severance (che riprende dai 2, rispettivamente, un bosco maledetto e un avversario diabolico).
Il film parte forte e all’inizio niente sembra chiaro. Poi come tranquilli boy scout, compaiono i 7 protagonisti e pian piano la tensione cresce. Chi li osserva dal bosco? Mentre lo spettatore se lo chiede i primi muoiono, la curiosità prende il sopravvento, e ci si pone la domanda da un milione di dollari : chi si salverà? la bella come vuole la tradizione?
Per questo alla fine Severance merita la sufficienza, e la merita per aver la capacità, rara negli horror contemporanei, di non scadere man man che la trama prosegue nel suo cammino. Il regista è C.Smith, lo stesso di Creep - il chirurgo e la cosa si nota. Stessa atmosfera anche se dai tunnel della metropolitana si passa ai boschi europei (e che dire, ormai l’Europa dell’est è il teatro di qualsiasi misfatto, come ci insegna Hostel). 7 colleghi, ognuno diverso dall’altro, che a dir poco si detestano. Tra essi la bella, lo strafatto, il capo odioso e via dicendo in una girandola di personalità e caratteri differenti. Alla fine si, si può dire, il viaggio li renderà più…cadaveri.
Il Gorgonauta.