Come ben saprete ha creato molto scalpore la lettera dei 67 professori dell’Università de “La Sapienza” di Roma contro la decisione del Rettore dell’Università di far intervenire Papa Benedetto XVI all’inaugurazione dell’Anno Accademico.
La lettere dei 67 professori segue quella del professore e loro collega Marcello Cini mandata lo scorso 14 novembre allo stesso rettore dell’Università La Sapienza di Roma. In seguito a queste proteste e all’occupazione simbolica di alcuni studenti dell’Università il Vaticano ha deciso di annullare l’intervento del Papa che comunque ha fatto sapere che recapiterà una copia del discorso che avrebbe dovuto pronunciare.
La domanda da cui dobbiamo partire è questa “Era davvero il caso di affidare la Lectio Magistralis ad un uomo che tra le varie discutibili affermazioni ha avuto il coraggio di dire che Il processo contro Galileo fu ragionevole e giusto?” A questa domanda potrà rispondere solo il rettore, personalmente non riesco a trovare motivazioni ne a sostegno di una tesi positiva ne a sostegno di una negativa.
Tuttavia, ormai che la decisione era stata presa, ho trovato senza senso le manifestazioni di intolleranza ed il rifiuto di ascoltare le opinioni altrui da parte del corpo docente e studentesco. Anche perché se non si da la possibilità di parlare non si può neanche criticare (e vista l’ ultima uscita sull’Islam a Ratisbona magari il vecchio Joseph ci avrebbe regalato una chicca delle sue).
Stasera ho sentito il cardinal Ruini parlare al Tg2 che accusava i professori della Sapienza di essere fossilizzati sulle proprie ideologie , e detto da Ruini mi ha fatto un po’ ridere, ma in questa circostanza non gli si può dare che ragione.
La critica che in genere rivolgo alla Chiesa è quella di essere troppo ancorata al passato e timorosa di aprirsi al presente ma se lo stesso atteggiamento lo si riscontra nella scienza credo che il conflitto tra Religione e Ragione sarà sempre più insanabile.
Quanto accaduto credo debba comunque far riflettere lo stesso Ratzinger perché se la sua missione è quella di avvicinare la gente alla Chiesa credo non la stia compiendo in pieno, certo non solo per colpa sua, ma credo che le sue prese di posizioni molto spesso portino più allo scontro che al dialogo.
Come sempre si finisce senza vinti ma con tutti vincitori, i professori potranno non ascoltare le parole del Papa, tutta questa ondata mediatica ha rafforzato lo stesso Ratzinger che risulta la vittima dell’Anticlericalismo e le trasmissioni televisive hanno avuto di che parlare. E noi? Che vorremo una società più aperta dove il dialogo e la tolleranza non siano solo un’utopia come al solito c’è lo prendiamo in quel posto.
Radio Rebelde.