Cloverfield.
Il Gorgonauta Il Gorgonauta

Cloverfield.

Trama. New York. Rob sta per partire per il Giappone e i suoi amici organizzano una festa d’addio. La serata trascorre tranquillamente quando all’improvviso un boato scuote il palazzo. Nessuno sa cosa stia succedendo e per capirlo tutti si recano sul tetto dell’edificio. Qui assistono ad una violenta esplosione a pochi isolati di distanza e terrorizzati fuggono in strada, dove la testa della statua della libertà, sparata tra i grattacieli, ormai travolge e uccide i giovani. E’ l’inizio dell’incubo..** Recensione**. Nell’arco di una notte 4 giovani amici passano dalla gioia al puro terrore. Tutto comincia con una scritta misteriosa che preannuncia la visione di un video sul caso denominato Cloverfield trovato a Central park dall’esercito statunitense in una memory card di una videocamera. Nel filmato si assiste alla cronaca dell’intera notte, insieme a piccoli pezzi di una tranquilla giornata vissuta dal protagonista Rob con la sua vecchia ragazza. Alla festa d’addio viene deciso di immortalare la serata con la stessa videocamera usata da Rob quel giorno e dal quel momento, per poter narrare gli avvenimenti, non sarà più abbandonata fino alla fine. Gli spettatori quindi assistono ad una tragedia già verificatasi o comunque in corso, ad una sorta di documentario su quanto successo.

Gli aspetti più interessanti della pellicola sono le riprese, con una videocamera amatoriale (stile The blair witch project); gli attori, tutto sconosciuti; la decisione di riprendere una tragedia dal basso, dal punto di vista di comuni cittadini (anche se poi certo le loro gesta sono poco comuni dato che salgono in pochi minuti un palazzo di 57 piani e mentre tutti scappano loro puntano dritto verso il pericolo), infine un mostro di cui non si sa nulla. Assistiamo poi ad una tragedia così come si compie nella realtà : confusione, terrore, morte, paura, nessuno sa cosa fare e cosa ha di fronte, neppur l’esercito, senza supereroi e soluzioni miracolose. Per tutta la pellicola non si hanno risposte ma anzi le domande si accumulano, lasciando a ognuno ampia libertà di interpretazione. Le riprese, ripetiamo con una videocamera amatoriale , non sono che parte di tutto questo : creano incertezza, tensione, suspense e seguono le gesta dei 4 ragazzi che cadono, fuggono, si disperano.

Il film quindi parte lento ma poi è tutto un susseguirsi di scene di panico per la città, di corse, di cadute (perché ad es il giovane videoamatore cade), di sussulti (ad ogni esplosione o suono terrificante) senza mai una parvenza di stabilità. Di paura però poca, domina più che altro un senso di angoscia e incertezza. Un altro elemento che crea l’atmosfera è il mostro di cui si vede poco ma sopratutto non si sa nulla : cos’è, da dove viene (forse dal mare), cosa vuole e perché ha attaccato New York. Come nella realtà appena appare la creatura non si ha tempo per studiarla ma solo per contrastarla e nello stesso tempo sopravvivere.

La vittima predestinata è la città di New York, oramai bersaglio primario di ogni attacco contro gli Stati Uniti. In questo si può notare una certa psicosi da 11 settembre : gli americani continuano forse a rivivere quel giorno e traducono la loro ansia in film, dove come nella realtà, sono colpiti senza preavviso e sono senza un’efficace difesa. In questo alcune scene iniziali del film sembrano proprio imitare l’attacco terroristico al World Trade Center del 2001.

Un giudizio finale? Un film bello, sicuramente da vedere ma che forse non fà così paura come si dice (si, ci sono scene paurose però sono limitate). La pellicola punta tutto su un terrore psicologico, mentale (comunque non visivo) e si, in questo, ci riesce molto bene.

Il Gorgonauta.