2 Marzo....
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2 Marzo.... "Elezioni" in Russia.

avvenuta lo scorso 2 dicembre, il prossimo 2 marzo si svolgeranno in Russia le elezioni presidenziali che sanciranno il successore di Putin al Cremlino. Molti di voi forse non erano nemmeno a conoscenza di queste imminenti elezioni e vi chiederete quindi come mai siamo tartassati da primarie e contro-primarie americane che eleggono solo i candidati alla presidenza e invece non sappiamo nulla delle elezioni vere e proprie che avverranno a Mosca. Semplicemente perché non si tratta di elezioni vere e proprie in quanto il vincitore si sa già.

Il futuro presidente della Russia sarà infatti Dmitri Medvedev, già braccio destro di Putin quando questi era sindaco di San Pietroburgo, ma soprattutto presidente di Gazprom, il colosso del gas e del petrolio che sta cannibalizzando il mercato attraverso una fitta rete di accordi trasversali con i governi europei per la costruzione dei gasdotti e per la fornitura della preziosa risorsa che ha permesso alla Russia di ritornare a essere un attore di primo piano nella geopolitca mondiale.

La dipendenza energetica europea dal gas russo, infatti, è stata la leva utilizzata da Putin nel corso dei suoi due mandati presidenziali per ottenere vantaggi politici e sedersi ai tavoli delle trattative internazionali come interlocutore di riferimento e in “malafede” ho motivo di pensare che Medvedev continuerà questo tipo di politica.

A dire il vero vi sono altri 3 candidati: il comunista Zyuganov che ha minacciato il ritiro ripensandoci poi, il sanguigno destrorso Zhirinovski, i due inossidabili della politica russa; e lo sconosciuto Andrei Bogdanov, fuoriuscito di Russia Unita (il partito di Putin), l’unico a vantarsi di sfoggiare l’attributo “democratico” nel nome del suo partito sulle schede. Candidati che, a dire il vero, non potranno competere con Medvedev.

Infatti coloro che potevano davvero impensierirlo ovvero Mikhail Kasyanov, 50 anni, ex Primo ministro e leader dell’Unione popolare democratica e Garry Kasparov, 44 anni, il famoso campione di scacchi e fondatore de ‘L’Altra Russia’ sono stati esclusi in partenza. Kasyanov è stato escluso perchè - secondo la Procura - molte delle firme presentate per candidarsi sarebbero risultate false. Kasparov ha gettato la spugna a dicembre, citando ‘difficoltà’ oggettive’ nell’organizzare la campagna, infatti è stato più volte arrestato in occasione di manifestazioni di protesta passando anche 5 giorni in carcere.

Questa situazione di finta democrazia è ben nota ai vertici europei tanto che l’OCSE, il principale organo europeo di monitoraggio elettorale ha dichiarato nei scorsi giorni che non invierà osservatori alle elezioni presidenziali russe del 2 marzo a causa delle restrizioni imposte da Mosca sulla missione di monitoraggio che comprometterebbero la correttezza del controllo da svolgere.

Data quindi per certa la vittoria di Medvedev, Putin però non abbandonerà il potere ma assumerà la carica di primo ministro subito dopo aver lasciato il Cremlino a maggio del 2008. Quindi spero che coloro che considerano la Russia una democrazia (tra cui molti leader occidentali) cambino idea; perché purtroppo dopo la caduta dell’U.R.S.S. poco è cambiato semplicemente la Russia è passata da una dittatura Comunista a una dittatura del Gas.

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