American Gangster.
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American Gangster.

Trama **. New York, in piena guerra del Vietnam**, si trasforma nella città del crimine, della corruzione e della droga. Quest’ultima gira a fiumi, grazie anche ai reduci e ai soldati in licenza che l’hanno già conosciuta nel paese asiatico e alla polizia newyorkese, corrotta e compiacente grazie a generose tangenti.

La malavita è imbattibile, intoccabile ed inoltre gode del sostegno della popolazione dei quartieri poveri e di colore. In tutto questo si inserisce la figura di Frank Lucas, fidato tuttofare del boss malavitoso Bumpy Johnson.

Quando quest’ultimo muore Frank decide di immettersi nel mercato della droga da solo e senza intermediari importando direttamente l’eroina dal Vietnam grazie alle parentele che possiede nell’esercito e vendendola inoltre ad un prezzo più basso rispetto ai concorrenti.

In breve tempo F.Lucas diventa il signore della droga di New York, realizzando così il suo personale sogno americano. Non tutti i poliziotti sono però corrotti : il detective Richard Roberts è un uomo onesto ed osservante della legge, che per le sue qualità viene posto a capo di una nuova unità di investigazione con il compito di contrastare l’inarrestabile traffico di droga della Grande Mela. Grazie alla sua esperienza sulla strada Richard capisce ben presto che in città domina un nuovo uomo e così tra i 2 incomincia l’inevitabile resa dei conti.

Recensione. La pellicola innanzitutto è basata su un personaggio realmente vivente, l’ex criminale statunitense Frank Lucas, di cui si racconta la storia così come questa si sviluppò negli anni 60 e 70 del 900. Inoltre appartiene anche al genere definibile poliziesco e racconta il modus operandi della polizia vecchio stampo, fatto di appostamenti, pedinamenti e geniali intuizioni, lontano dalla tecnica investigativa attuale, fatta di scienza e analisi di laboratorio.

All’interno di una New York contraddistinta dalla povertà ed emarginazione della sua periferia e dei suoi quartieri abitati da persone di colore, la malavita organizzata regna sovrana grazie alla corruzione dilagante che fiorisce all’interno delle forze della legge. A peggiorare il quadro della situazione la guerra del Vietnam, che diffonde, alimenta e ingigantisce il mercato dell’eroina.

All’inizio il mercato è diviso in tante concorrenti che gestiscono lo spaccio in diverse zone della città poi si fa strada, tramite la violenza, l’intimidazione e le tangenti, un unico padrone : Frank Lucas, che approfittando della morte del suo mentore e datore di lavoro, importa direttamente la droga dal Vietnam e la vende a prezzi stracciati. Ecco quindi il potere e l’arrivo della famiglia, prontamente arruolata per gestire il fiorente traffico illegale.

_..la famiglia è sempre la famiglia.. _

Frank è comunque un uomo diverso dai suoi colleghi (gli altri boss) : cerca di mantenere le apparenze di brava persona, è preciso, meticoloso nel suo lavoro, indisponibile a scendere a patti e poco appariscente. Nel suo carattere però anche violenti scatti d’ira, una grande crudeltà e una certa propensione per la vendetta. Il detective Richard è simile a Frank : non accetta compromessi. Per il resto però è agli antipodi : crede nella legge e fa di tutto per vederla rispettata. Quindi l’etica e l’onesta prima di tutto, sembra suggerire American Gangster dato che il poliziotto è il volto nonché il messaggio positivo del film.

Quest’ultimo tuttavia vive e si basa sulla lotta tra questi 2 uomini, per il resto poco o nulla. La pellicola è molto lenta e quasi fino alla fine succede ben poco, 157 minuti sono troppi, si rischia la banalità, la solita rappresentazione della vita mafiosa. Insomma grazie alla presenza dei bravi Denzel Washington e Russell Crowe il tutto regge, in caso contrario il film sarebbe semi-sconosciuto.

Il Gorgonauta.