In questi giorni in Italia e all’estero si è scatenato l’allarme per la possibile presenza di diossina nelle mozzarelle di bufala prodotte nel nostro meridione e più precisamente in Campania dove si trova l’80% delle aziende e degli allevamenti del settore. Cause? Discariche abusive che inquinano terreno e falde acquifere, inceneritori non filtrati e i roghi illeciti di rifiuti che rilasciano questa sostanza nell’aria (ed essa poi ricadrà sul terreno e sui pascoli). La diossina è una sostanza cancerogena e può provocare gravi danni all’organismo umano come infertilità o malformazioni genetiche nei nascituri.
All’estero la Corea del Sud ha già bloccato le importazioni (il blocco rimane per la mozzarella di bufala ma non per gli altri prodotti caseari) mentre altri paesi asiatici sono ansiosi di ricevere notizie dall’Italia (il Giappone ad esempio ha fatto richiesta di indicare quali aziende esportatrici sono risultate positive ai controlli). Preoccupazione anche da parte dell’UE. Essa ha chiesto in un primo momento al nostro paese pronte ed esaurienti spiegazioni (e chiarimenti) ed ora, dato che queste sono giunte dalla Campania (in parte), ha abbassato il livello d’allarme, evitando forse blocchi anche da parte dei paesi europei (in sostanza le uniche mozzarelle contaminate, se ci sono, sarebbero finite solo nel mercato interno italiano). Tuttavia L’UE aspetta ulteriori informazioni, critica l’Italia per il modo di gestire la situazione e quanto fatto fino ad ora (pochi controlli, scarsa attenzione) e si riserva di prendere misure idonee a prevenire eventuali rischi per la salute dei consumatori europei. Anche il mercato interno sembra soffrire di un certo allarmismo (-30% di vendite) e si teme una vera e propria psicosi, una profonda paura tra i consumatori. Al momento per l’UE sono stati posti sotto osservazione almeno 4 allevamenti e 23 caseifici, dove risultano valori di diossina più alti del normale. Si parla poi di 83 allevamenti posti sotto sequestro conservativo nell’attesa dei risultati degli esami di laboratorio (controlli effettuati tra ottobre e febbraio scorsi).
Il governo italiano invita ad evitare facili allarmismi e speculazioni e critica le misure prese dei governi esteri, definite eccessive ed ingiustificate. I controlli ci sono, si afferma, e non dimostrano livelli eccessivi di diossina. I prodotti contaminati potrebbero derivare da mangime importato o mozzarelle contraffatte e spacciate per made in Italy.
E’ comunque abbastanza evidente che la Campania è una regione altamente inquinata (presso Acerra alcune pecore muoiono e nascono con malformazioni genetiche) e questo comporta gravi rischi. Non so dire se i controlli siano e vengono effettuati ma certo è auspicabile che questo si verifichi sempre. Il consumatore da parte sua avrà la scelta se comprare o meno tale prodotto sotto inchiesta. Criticabile comunque il fatto che sulla questione regni una grande incertezza (se sono finite sul mercato interno non si può specificare meglio quantità, località a rischio ecc?), elemento sia a svantaggio del cittadino/consumatore sia delle aziende produttrici (che sia disponibile su Internet una lista delle imprese sotto osservazione?).
Il Gorgonauta.