Ghiaccio alla deriva.
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Ghiaccio alla deriva.

Alcuni giorni fa è stato annunciato che un pezzo di ghiaccio dell’Antartide, tanto grande da essere visibile al satellite, si è frantumato finendo nelle acque dell’Oceano Atlantico.

Il frammento, facente parte del cosiddetto Asse di Wilkins situato nella zona occidentale del continente antartico, è grande 415 kmq ed è stato eguagliato, come grandezza, a 2 volte l’isola d’Elba, all’Irlanda del Nord o a 7 volte Manhattan.

L’area era sotto osservazione da tempo ma gli scienziati si aspettavamo che il fenomeno accadesse solo tra 15 anni. Quanto accaduto non è tuttavia un evento raro, infatti già negli scorsi anni altri pezzi di ghiaccio, a volte ancora più grandi, erano scomparsi (ad es Larsen A e Larsen B rispettivamente nel 1995 e nel 2002).

La vera novità sarebbe invece un’altra : si è disintegrata ad una velocità imprevista e sorprendente un’intera area di Antartide e non singoli pezzi, zona per lo più destinata ad aumentare col tempo.

Una fonte di discussione è la causa nonché la portata dell’evento. Secondo alcuni infatti si tratta di un indiscutibile segnale del riscaldamento globale, secondo altri un fenomeno naturale dovuto solamente ad attività vulcanica sottomarina che creando una corrente tiepida al di sotto della banchina ha portato alla scomparsa del ghiaccio (attività prima sopita ed ora, invece, in pieno svolgimento).

Ancora secondo i primi l’Antartide si sta sciogliendo a causa dell’aumento della temperatura e col tempo questa distesa di ghiaccio non farà che scomparire. Invece per chi non crede a tali affermazioni il continente antartico è in piena salute (la massa ghiacciata non è in regressione, anzi è aumentata) e se in una zona l’Antartide si ritira in un’altra si espande.

Purtroppo dire chi ha ragione è difficile dato che ognuno, tirando acqua al suo mulino, porta a sostegno della propria teoria un dato piuttosto che un altro. Probabilmente solo l’osservazione di cosa accadrà nei prossimi anni potrà dire chi effettivamente ha affermato il giusto.

Nel frattempo al polo Nord è incominciata la caccia legalizzata ai cuccioli di foca. 275 mila giovani esemplari saranno bastonati a morte grazie al gentile governo Canadese per ottenere prezioso grasso e pellame per pellicce. Il commercio dei prodotti derivanti da questa crudele pratica, nonostante sia bandito in numerosi paesi come gli Usa o il Belgio (e l’Italia? un disegno di legge è fermo alla camera a causa del suo recente scioglimento mentre in Europa fin dal 1983 è vietato il commercio delle pelli bianche dei cuccioli di foca), è fiorente in numerosi nazioni (come Cina e Russia), rendendo così possibile ogni anno la morte degli animali in questione. Uccisi non perché danneggiano la pesca o per sfamare la popolazione come si tenta di giustificare ma solo perché tutto ciò genera nient’altro che soldi (solo così io riesco a concepire qualcosa di così illogico).

La visione di video che mostrano il brutale operato vale più di 1000 parole.

Il Gorgonauta.