Nazionale, che disastro.
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Nazionale, che disastro.

I campioni del mondo alla prima ne beccano 3 dall’Olanda. In 90 minuti prendono più gol di quanti ne subirono in tutto il Mondiale. Dopo 30 anni si fanno battere dalla nazionale olandese e stabiliscono il peggior esordio nella fase finale dell’Europeo. Complimenti.

La cronaca della partita è da far piangere, in pratica l’Italia non è mai scesa in campo se non nei primi 5 minuti e negli ultimi 20. Difesa, centrocampo e attacco non hanno funzionato ma è sopratutto la prima che è stata, a dir poco, una schifezza. Traballante, disorganizzata e in crisi al primo attacco delle maglie arancioni, non è mai stata convincente. Gol olandesi subiti (pensiamo all’ultimo) mentre loro singoli giocatori sono circondati dai nostri difensori. I tempi d’oro delle notti mondiali sono finiti: Materazzi è fuori forma (salva all’inizio ma poi naufraga nel mare in tempesta rischiando di farsi espellere) e il trio in cui fa parte insieme a Panucci e Barzagli non ne becca una, girovagando senza meta e senza scopo per il campo. Un pochino meglio Zambrotta, uno dei pochi che ogni tanto ci prova a buttare un pallone in mezzo all’area avversaria. Ma in generale anarchia completa.

Centrocampo invece inesistente e di poca consistenza con un Pirlo non in serata anche se unico a provarci con una bella punizione e a tenere insieme il reparto dove gli avversavi penetrano come il coltello nel burro. Ambrosini?..boh..non pervenuto mentre ringhio Gattuso, nervoso, si sbatte inutilmente alla ricerca della palla. Il trio d’attacco segna invece profondo rosso : a Toni non arriva un pallone (l’unica occasione poi l’ha pure sbagliata) ma d’altronde con lanci lunghi i difensori se la ridono sotto i baffi, Camoranesi in serata modello circo (dicono si è impegnato ma quando il gioco si trovava nei suoi piedi era un dolore continuo) ed infine Di Natale segnalatosi solo per aver cercato di ripetere il primo con gol con il Belgio. Probabilmente non si era ed è accorto che il tempo fluisce in avanti. Migliore in campo il prode Buffon, che salva la porta in pìù occasioni (regalandoci un passivo meno pesante) ed ha il coraggio di chiedere scusa per quanto avvenuto.

La situazione migliora con i cambi e l’entrata di Grosso, Del Piero (molto propositivo) e Cassano. Finalmente l’Italia punge in avanti e ci prova, dimostrando di esistere. Cambi troppo in ritardo? Forse, certo che Donadoni non ci prende, fa ridere e la formazione è a dir poca spaventosa. La coppia centrale difensiva è un incubo, a centrocampo rimane fuori De Rossi per uno spento Ambrosini, in attacco assenti Pinturicchio e il ribelle di Bari vecchia dopo averli convocati.

L’Olanda passeggia e si merita la vittoria, anche se gioca contro l’armata Brancaleone o 11 fantasmi a lungo. Una serata fortunata per gli olandesi che ritrovano un grande Van Der Saar e l’aiutino dell’arbitro, alle prese con una formulazione del fuorigioco tutta sua.

Ora venerdì ci tocca la Romania e occorre vincere. Certo che servirà un’altra Italia, più rabbiosa e vogliosa, con una mentalità e uno spirito diversi rispetto a ieri. Un rimprovero ad una squadra che dovrebbe ricordare di essere in Austria e Svizzera per rappresentare una nazione e non in gita scolastica e una forte delusione per una Nazionale che quando non è sotto accusa si perde nel compiacimento e nella banalità. Speriamo che ancora una volta le critiche sortiscano il loro effetto.

Il Gorgonauta.