Indiana Jones e il Regno del teschio di cristallo.
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Indiana Jones e il Regno del teschio di cristallo.

Trama 1957. Il professor Jones, insieme all’amico Mac, è stato rapito dai sovietici per trovare un misterioso oggetto in una sperduta base americana nel deserto del Nevada. Dopo aver prestato il proprio aiuto (forzato) Jones riesce a sfuggire dalle mani dei russi e a porsi in salvo.

Ritornato al Marshall College per insegnare viene però avvisato dal suo amico reattore che, in quanto sospettato dall’FBI di essere una spia sovietica (visto il tradimento di Mac, passato al nemico), è stato sospeso dalla cattedra.

L’archeologo decide di partire per l’Europa ma in stazione un giovane, di nome Mutt, gli chiede aiuto ed assistenza : la madre è stata rapita mentre era alla ricerca del professor Oxley (scomparso nel nulla da mesi), il quale le aveva lasciato come indizio per ritrovarlo solo una lettera, decifrabile unicamente da Indiana Jones. Oxley è alla ricerca del leggendario teschio di cristallo di Akator ma per Indiana si tratta solo di una leggenda. Tuttavia anche i russi sono sulle tracce del cimelio e dopo una nuova rocambolesca fuga e la decifrazione della missiva per Jones è ora di ritornare in azione.

Recensione. Dopo 19 anni dall’ultimo episodio (Indiana Jones e l’ultima crociata) l’archeologo più famoso del mondo torno sul grande schermo alla ricerca di un altro manufatto leggendario : il teschio di cristallo di Akator. Indi è un pò invecchiato ma il suo carisma e la sua simpatia rimangono inalterati e così l’irresistibile mix made Indiana Jones, costituito da risate, avventura e divertimento, si rinnova nel nuovo capitolo della saga.

Siamo negli anni 50, la guerra è finita, i nazisti sono stati sconfitti ma per Indiana Jones si profila all’orizzonte un nuovo nemico (suo e del suo paese) : l’Unione Sovietica. Sono infatti soldati sovietici, capitanati dalla temibile sensitiva Irina Spalko (Cate Blanchett), a dargli noia e fastidio. Entrambi sono alla ricerca dello stesso oggetto (chi lo possiede conquista il mondo dice la leggenda) ma per fortuna accanto a Indi, oltre al viscido Mac, c’è Mutt, giovane alla Marlon Brando che non può fare a meno di sistemarsi con un pettine i propri capelli e giocare con il proprio coltello. Sua madre è scomparsa e solo Indiana Jones può aiutarlo a ritrovarla. Come dire di no ad una nuova affascinate avventura, in cui, tra l’altro, si ha la possibilità di ritrovare vecchi amori.

Con l’immancabile bimotore sgangherato Indi e Mutt si trasferiscono in Sud America e qui comincia la parte più spettacolare e avventurosa di tutta pellicola : inseguimenti nella giungla, scontri all’ultimo respiro, catacombe e vecchi racconti di conquistadores alla ricerca dell’El Dorado dominano la scena. E così lo scontro tra il bene e il male si ripete, strizzando un occhio ai precedenti (la costruzione narrativa è la stessa, inoltre alcune scene ne ricordano altre già viste, ad es la lotta nella giungla con i mezzi sovietici ricorda quella all’interno della miniera in Indiana Jones e il tempio maledetto) e citando altri film (come Guerre Stellari).

Alla fine il risultato finale è di nuovo un trionfo al box office, senza togliere nulla al passato (anzi si  aggiungono altri particolati, ad es scopriamo che Jones si è comportato valorosamente durante la seconda guerra mondiale), grazie anche ad un cast di tutto rispetto. Oltre ad Harrison Ford (l’unico e vero Indiana Jones?), troviamo Shia LaBeouf, sempre più nuova star di Hollywood, Cate Blanchett (brava e cattiva) e Karen Allen (Marion), il cui ruolo è tutto da scoprire. Sul film circolavano molte previsioni e di queste molte non si sono avverate (ad es nessuna figlia per Indiana Jones) mentre in altri casi ciò che sembrava poco probabile si è avverato (alieni? forse…). Nel complesso delude forse la ricerca dell’effetto più che della sostanza (quanto alla fine rimane inspiegato?) e l’incredibile capacità di sopravvivenza dei protagonisti, che sembrando quasi supereroi, si allontanano dallo spettatore e dalla sua capacità di immedesimarsi.

Teschi di cristallo. Il nostro archeologo in questo nuova avventura va alla ricerca del leggendario teschio

di cristallo di Akator. Leggenda o realtà mascherata? Nel corso degli anni sono stati rinvenuti numerosi teschi di cristallo al mondo ma nella maggioranza nei casi si è si trattato di falsi o di produzioni medievali. Il teschio più emblematico e discusso è stato scoperto da Anna Mitchell Hedges, che narrò di averlo ritrovato nel 1927 durante una spedizione archeologica col padre tra le rovine della città di Lubaantun. Questo teschio sembra godere di poteri paranormali e di una lavorazione difficilmente ripetibile. I teschi inoltre sono stati spesso accomunati ad Atlantide (un prodotto dell’antichità civiltà) o a entità aliene le quali avrebbero costruito tali manufatti. Per quanto riguarda il conquistador menzionato nel film se è vero che esso andò alla ricerca della città dell’oro egli però morì all’età di 35 anni senza trovarla e nulla si dice circa il ritrovamento da parte sua di un teschio di cristallo.

Rivedremo Indiana Jones oppure si tratta veramente dell’ultima avvenuta? Oppure qualcuno raccoglierà la sua eredità? Non è dato sapersi ma gli ottimi incassi registrati dalla pellicola fanno ben sperare :)

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