Giorni fa è stato annunciato che il versante Nord dell’Everest verrà chiuso la prossima primavera per liberarlo dai rifiuti. Se questa è veramente la realtà (e non c’entra magari il Tibet) non si può che esserne contenti dato che il lato cinese della montagna era fino ad oggi privo di controlli e regole di ogni tipo. L’immondizia così aveva potuto crescere indisturbata dal 1960, anno della prima scalata della parete nord. Assieme ad essa si presume la presenza di molte salme di sfortunati alpinisti caduti mentre cercavano di raggiungere la vetta.
Sulla montagna ogni anno aumenta il numero degli scalatori e dei turisti (3116 persone sono giunte in cima) e quindi anche il numero dei rifiuti. Evidentemente molti non hanno alcun rispetto per la natura e così il vecchio vizio dell’uomo di danneggiare (e non rispettare) quello che lo circonda assieme alle difficoltà logistiche ed organizzative ha creato la drammatica situazione (l’Everest viene ormai considerato la discarica più alta del mondo). Ma non è tutto : il governo cinese pensa di costruire una strada, lunga un centinaio di km, fino al campo base nel lato sud di quello che viene definito il tetto del mondo.
Nel complesso un’opera di distruzione (individuale e collettiva) che si spera finisca al più presto dato che la montagna più alta del pianeta dovrebbe essere considerata patrimonio dell’umanità intera.
L’Everest, oggi un pò meno alto (le ultime rivelazioni dicono 8.844,43 m s.l.m), è luogo di numerosi record mondiali ed è stato scalato e sopratutto disceso in molti modi, come con lo sci o il parapendio. Anche alcuni italiani hanno voluto legare il loro nome a quello della montagna come R.Messner, che assieme a Peter Habele nel 1978, effettuò la prima scalata senza ossigeno.
Il Gorgonauta.