Sono ormai passati più di dieci giorni dall’uccisione di Federica Squarise, la ragazza uccisa mentre era in vacanza con un’amica a Lloret de Mar in Spagna. Come saprete è già stato arrestato l’omicida (mostro), si tratta di un 28enne uruguaiano detto «El Gordo» che sotto l’effetto di droga e alcol ha soffocato la povera ragazza padovana.
Non voglio parlare dell’omicidio in sé, direi solo delle banalità, per questo ci sono già le televisioni.
In questi giorni giornali, televisioni, persone comuni, come caduti dalle nuvole, si chiedono come possa accadere ciò, come si può morire a 23 anni mentre si è in vacanza.
La risposta, che forse potrà sembrare nichilista, è che è questo il mondo in cui viviamo dove non c’è divertimento se non c’è sballo, dove se ci si comporta come persone normali si è degli sfigati, e non importa se ogni tanto ci scappa il morto, anche questo fa parte del gioco.
Come sempre, dopo che accadono fatti di questa gravità iniziano i processi: “ Lui deve essere un mostro …. Ma anche lei doveva stare attenta …. Certo che sono posti davvero pericolosi …. ecc ecc”.
Purtroppo è questa la realtà e se fosse successo ad una ragazza tedesca (per fare un esempio) nessuno ne avrebbe parlato e continueremo a credere che il mondo in cui viviamo è tutto rose e fiori.
Quello che più mi fa rabbia non è tanto la morte in se, anche l’omicidio per quanto sia una cosa tremenda se motivato può essere anche compreso ma morire così no, non si può.
Volevo anche dire due parole sul caso diplomatico Italia-Spagna che si è creato e che i mass-media hanno fomentato come se Federica fosse merce da esportazione. I giornali italiani hanno anche parlato di ritardi nelle indagini quando da noi non sono stati ancora risolti i casi di Garlasco, Cogne e Perugia solo per citare i più eclatanti.
L’unica mia speranza è che la morte di Federica serva a ricordare quanto sia bella la vita e quanto sia un peccato buttarla.
Radio Rebelde