Trama. Hancock è un supereroe che vive a Los Angeles dove passa il tempo a ubriacarsi e a salvare vite umane, ma nel farlo non si cura troppo dei danni materiali che provoca. La gente per questo lo odia e disprezza, trascurando così i suoi meriti. Ma un giorno Hancock salva la vita a Ray, dirigente di una società di pubbliche relazioni, che decide di credere in lui e di insegnargli a farsi amare dalla gente.
Recensione.
Un eroe sui generis. Ultimamente il cinema ci ha inondato di supereroi e uomini con strabilianti qualità ma probabilmente nessun è come Hancock, almeno per il modo in cui si comporta. La sua atipicità non è certo essere quello che è, ma distruggere tutto e puzzare di whisky (e poi non derivare da alcun fumetto). Da grandi poteri derivano grandi responsabilità, ma per Hancock, che condivide con tanti suoi simili cinematografici (pensiamo agli X-men) il problema di sentirsi solo e disprezzato, sarebbe meglio dire..grandi poteri? Ed io faccio quel che mi pare.
Un eroe, che non si nasconde dietro una maschera o un mantello, che però (come già visto al cinema) deve salvare se stesso e trovare il suo posto nel mondo, nel disprezzo di coloro che lo circondano. Hancock vive a Los Angeles ma i suoi metodi per combattere il crimine sono poco ortodossi (in pratica distrugge mezza città) e per di più soffre di alcolismo. Per fortuna in suo aiuto giungerò Ray, esperto di pubbliche relazioni, che lo aiuterà sia ad accertarsi sia a farsi rispettare ed amare dai cittadini della città degli angeli. In qualcosa di così straordinario l’ordinario di una vita difficile e problematica (dove pesa la solitudine e l’ingratitudine), un uomo che umano non è ma a vederlo sembra proprio uno di noi.
Ma che genere? La pellicola da parte sua parte subito alla grande, mostrandoci Hancock in uno dei suoi giorni all’apparenza tipici (beve, dorme, salva qualcuno quando capita). Ma dopo l’incontro con Ray non c’è più solo azione, effetti speciali e spettacolo (elemento comunque comune di tutto il film), ma anche dramma e amore. In più non manca l’ironia e il divertimento, anche grazie alla presenza di Will Smith. Questa genera un pò di confusione, si potrebbe dire che assistiamo a di tutto un pò e la pellicola sembra percorrere un pochetto si e un pochetto no un binario tutto suo, intersecandosi talvolta con quello proprio del genere supereoico.
Tre i personaggi principali : Will Smith-Hancock, eroe, casinista ma simpatico, che alla fine impara che per essere tale deve comunque rinunciare a qualcosa (e proprio in questa scelta si manifesta l’eroismo), Jason Bateman-Ray, il personale angelo custode e maestro del nostro supereroe, ed infine Charlize Teron-Mary, la moglie di Ray, un pò valchiria, un pò brava donna di casa. In ogni caso si conferma una bellissima trentenne. A questo punto rimane da chiedersi se da un attore del calibro di Will Smith ci si poteva aspettare qualcosina in più, ma la risposta spetta a ciascuno di noi.
Il Gorgonauta.